Arrivo alla Cantina del Vesuvio con un tempo un po’ incerto, il Vesuvio nascosto dalle nuvole.
Mi viene incontro Maurizio Russo, il proprietario, e subito comincia a parlarmi del suo lavoro.
Si vede subito che ha passione, e che ci mette cervello e cuore.
Maurizio è molto alto, ha braccia lunghissime, e quando parla le apre come volesse abbracciare il mondo.
Ha sempre lavorato nell’azienda paterna, 11 ettari alle falde del Vesuvio, a Trecase.
Un’azienda tradizionale, molta fatica e rare soddisfazioni. Racconta degli inizi del padre, quando si partiva alle 11 di sera, con il carro trainato dai cavalli, per essere in città all’alba, del primo camion, e del suo apprendistato, a spaccarsi la schiena consegnando casse ai ristoranti nel napoletano.
Nel 2000 Maurizio ha una bella idea, e prova a venderla ai tour operator: perché , vista la splendida posizione della Cantina del Vesuvio, sotto il vulcano e di fronte a Capri, non offrire ai turisti delle visite con degustazione? Tutti sembravano interessati, ma negli occhi degli interlocutori la domanda era: ”Ma chi è questo pazzo?”
Intanto prende le redini dell’azienda, cambiando impostazione produttiva. Minore produzione, maggiore qualità, e più attenzione all’immagine.
La svolta è arrivata quando sono stati i turisti a chiedere di visitare i produttori, di acquistare direttamente prodotti tipici, e le agenzie si sono ricordate di quel ragazzo che faceva il vino sotto il Vesuvio.
In poco tempo, le sue bottiglie sono sparite dal mercato. Basta consegne ai ristoranti, basta agenti, e tutti gli sforzi concentrati per offrire un’accoglienza di qualità ai visitatori.
Ho la fortuna di assistere all’arrivo di una comitiva, e di partecipare al pranzo. Maurizio introduce le portate e descrive i vini, è allegro, si intrattiene con i visitatori, fa battute e si diverte con loro, senza mai risultare invadente.
Durante le degustazioni offre bruschette, pomodori freschi, mozzarelle e altri formaggi locali, e se si è fortunati, pastasciutte meravigliose. Tutta roba di prima scelta, gli ospiti sembrano gradire e tanti acquistano qualche bottiglia dei vini provati.
Proviamo un Lacryma Christi del Vesuvio (coda di volpe e falanghina), in cui il vulcano fa sentire la sua mineralità, un Lacryma Christi del Vesuvio rosato (piedirosso e aglianico), fresco e profumato, per passare poi al Mariè, falanghina in purezza, di ottima struttura, dedicata alla figlia di Maurizio, prima bimba in famiglia dopo 60 anni. Finiamo con un Aglianico Maestro, con sentori di spezie e frutta matura. Dopodichè devo alzarmi e andare a lavorare, e non mi sembra giusto.
Risaliamo il vigneto, sotto i nostri piedi cenere e lapilli. L’impianto è ordinatissimo, sembra un giardino, i grappoli ondeggiano al vento, Capri scintilla nel golfo, e dietro di noi si sente il respiro del vulcano.
Per saperne di più: www.cantinadelvesuvio.it
Fabrizio di Palma dice
Fantastici vini e grandissimo Maurizio! Auguro a tutti di godere della sua accoglienza!
Gabriele Massa dice
Maurizio Russo ,un amico che come me ha sposato la passione per la qualita’. Quando si arriva nella sua cantina ,ti apre le braccia per accogliertii nel migliore dei modi,e farti sentire a casa.e io mi sento veramente a casa ,ogni volta che sono in cantina da Maurizio. Grazie a lui e all sua idea il Vesuvio …e’ diventto di nuovo protagonista di grande qualità .Bravo !!!!