Se un libro ti scotta tra le mani, e in ogni pagina trovi uno spunto interessante, vuol dire che quel libro ha svolto bene il suo compito. E se quel libro parla di vini, e mentre lo leggi ti vien sete e hai voglia di salire in macchina e andare a trovare i produttori di cui parla, ancora meglio. Confesso che l’ho acquistato per un fioretto (leggere almeno tre libri vinosi al mese, per cominciare finalmente a capirne qualcosa), ma l’auto-imposizione si è rivelata estremamente piacevole.
“Dei miei vini estremi”, di Camillo Langone, è un libro molto personale. Ci sono tutte le idiosincrasie (ma anche le passioni ) enologiche dell’autore, non tutte condivisibili ma tutte divertenti e molto ben raccontate. In un mondo suscettibile come quello del vino forse qualcuno potrebbe risentirsi (con grande felicità di Langone, se ho capito il personaggio), ma mi auguro che la godibilità del testo vinca su tutto il resto. Quindi, leggete, bevete e state allegri.
Camillo Langone – Dei mie vini estremi – Un viaggio ebbro in Italia – Marsilio Cartabianca
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