Il primo incontro con Elena Fucci è stato alla presentazione della Guida Slowine 2012 (la trovate al minuto 6’38”). Mi era sembrata giovanissima, mi aveva subito fatto simpatia, e il suo vino mi era piaciuto molto. L’ho poi seguita a distanza negli anni, leggendo sempre cose lusinghiere sul suo lavoro.
Una storia particolare, la sua. Nel 2000, quando frequentava ancora il liceo scientifico, e aveva come traguardo di studiare all’estero, la famiglia cominciò a interrogarsi su cosa fare dei sei ettari di vigneto di proprietà; mettersi a produrre vino per il mercato, o vendere tutto? Furono anche trovati degli acquirenti, ma fu proprio la vista di questi sconosciuti che si aggiravano sui suoi terreni che fece capire ad Elena che non voleva perdere tutto il suo passato, non voleva privarsi di un possibile futuro.
Con la complicità del padre si iscrisse alla Facoltà di Agraria a Pisa, specialistica Enologia e Viticoltura. Da lì, è una storia che scorre veloce fino ad oggi, costellata da tre bicchieri, chiocciole ed attestati vari, fino al punto d’essere considerata, con il suo vino Titolo, un punto di riferimento enologico in Basilicata.
Oggi la ritrovo felicemente sposata con Andrea, con una magnifica cantina appena ristrutturata, e le vigne cariche d’uva. Che dite, avrà fatto la scelta giusta?
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