in breve:
Arrivo alla Fattoria di Poggiopiano, sulle colline di Fiesole, sotto una pioggia insistente. Dopo un paio di tentativi di riprese in esterno, desisto e mi dedico alle interviste. Si parte con Mauro Galardi, che da più di trent’anni conduce l’azienda.
“Ho iniziato nell’85, l’anno della tremenda gelata, si raggiunsero i meno 23°. La maggior parte dei nostri olivi vennero colpiti, fu però l’occasione per cambiare la tipologia di produzione, sia nei vigneti che negli uliveti. Allora si selezionava per la produttività, decidemmo invece di puntare sulla qualità”.
Mauro è entrato in azienda da giovane, lasciando gli studi ingegneristici per quelli agronomici, quando ha capito che bisognava intervenire con decisione per risollevare l’azienda di famiglia in declino. Nei discorsi ritorna spesso il concetto della qualità, del lavoro fatto bene, con attenzione. “Mi spiaceva abbandonare il luogo dov’ero cresciuto, questo mi ha spinto a diventare vignaiolo. Una scelta che nei primi tempi si rivelò abbastanza dura, ma presto mi sono appassionato, e quando subentra la passione le cose da fare diventano meno pesanti.
Com’era di moda in quegli anni, piantammo merlot e cabernet, e ovviamente sangiovese. Oggi il sangiovese prevale, ed abbiano anche un po’ di canaiolo. Per i bianchi feci una scelta coraggiosa; il trebbiano mi dava una buona struttura, ma era povero di aromi. Approfittai di una sperimentazione dell’università e piantai del verdicchio. Oggi finalmente è stato riconosciuto dalla Regione Toscana, e posso imbottigliarlo come IGT Toscana Bianco.
Dopo pochi anni cominciò la collaborazione co Ruggero Mazzilli, agronomo, fondamentale per la nostra crescita. Puntammo sul biologico, con inerbimenti per il mantenimento della sostanza organica, e interventi in vigna per prevenire più che per curare, rispettando l’equilibrio che si veniva a creare nel vigneto”.
Per le riprese in esterni sono tornato a maggio, e ho trovato vigneti in ottima forma, con l’erba alta, in un tripudio primaverile di fiori e farfalle. Con la complicità della figlia Martina, ho convinto Mauro a parlarci delle caratteristiche delle vigne principali. Ecco i video:
Mauro fa degli ottimi vini, ma a sentirlo parlare viene il dubbio che la sua grande passione sia l’olio. Qui parla dell’olivo Galardo (sì, ha preso il nome dall’azienda), che resistette alla gelata dell’85:
Elisabetta Vannini, la moglie di Mauro, si occupa dell’agriturismo. È una struttura separata dalla cantina, qualche centinaio di metri più in basso. Un vecchio casale, circondato da vigne ed olivi, con un bel cortile e una piscina molto invitante.
Siamo sulle colline di Fiesole, una posizione ideale per i turisti che visitano Firenze, raggiungibile facilmente in autobus o persino in bicicletta. Molti lasciano la città nelle ore più calde per una degustazione e un tuffo in piscina.
“Abbiamo dieci camere, con trenta posti letto. Cerchiamo sempre di offrire qualcosa in più ai visitatori. A me piace molto quando le persone stanno bene, quando le vedo contente. Cerchiamo di avvinare le persone al nostro lavoro, e di condividere il nostro stile di vita, uno stile rurale, semplice, e legato alla sostenibilità. Qui c’è tutto quello che uno può desiderare; la natura, la tranquillità, ma siamo a soli sette chilometri dal centro storico di Firenze!”
Martina è giovane, e ascolta con avidità i discorsi del babbo, come dicono da queste parti. Ma ha già un bel carattere definito, e si sta ritagliando i suoi spazi in azienda. “Sono l’ultima arrivata, ho tante passioni e faccio un po’ il jolly. Mi occupo principalmente della parte commerciale, dell’accoglienza in cantina e dell’enoturismo. Ma sono attiva anche in cantina ed in vigna, mi occupo io dei monitoraggi delle patologie durante la stagione vegetativa. Non potrei mai fare la stessa cosa tutti i giorni, così il fatto di indossare un giorno gli scarponi da vigna e il giorno dopo le scarpe belle per andare in fiera mi tiene assolutamente viva.
La produzione massima è di 30.000 bottiglie per il vino, e 4.000 litri per l’olio, e siamo orgogliosi di avere come primo mercato Firenze. Privilegiamo i fornitori locali, e cerchiamo di vendere a km zero, in azienda o a ristoratori vicini. Ma ovviamente vendiamo anche nel resto d’Italia e all’estero. Francia e Spagna sono i nostri primi mercati, poi Germania, Danimarca, Belgio, Stati Uniti ed Australia. E tanto olio in Giappone, i giapponesi sono amanti sfegatati dell’olio di qualità”.
Tutti i Galardi insistono affinché io riprenda i collaboratori, indispensabili per il buon andamento delle attività. E allora ecco le foto di Marco, Leonardo, Cumba, Giuseppe, Elena, Laura e Luciano:
Mentre Martina, forse inconsapevole di aver a che fare con un fotografo anziano, mi trascina su e giù per le vigne sotto un sole impietoso, scorgo un turista che ha capito come sfruttare al meglio l’accoglienza di Poggiopiano. Faccio un rapido calcolo dei tempi della pensione, e già mi vedo al posto suo, con una buona bottiglia di sangiovese al mio fianco.
I vini:
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