
Fisico da urlo anche dopo i 50 anni ( Fonte IG @paolomaldini ) - winestories.it
Dalla palestra al campo da tennis, l’ex difensore ha trasformato lo sport in un codice di vita che dura anche fuori dal campo.
A 57 anni, compiuti lo scorso 26 giugno, Paolo Maldini appare con lo stesso profilo asciutto e scolpito che aveva negli anni da calciatore. Nelle immagini pubblicate sui social durante le vacanze, il suo fisico è quello di chi non ha mai smesso di muoversi con criterio. Addome definito, postura impeccabile, nessun segno di rilassamento. Ma non è solo questione di genetica: Maldini costruisce la sua forma ogni giorno, con un approccio tecnico e costante. La trasformazione più importante è iniziata dopo i trent’anni, con un nuovo equilibrio tra allenamento, alimentazione e mentalità. Un equilibrio che oggi fa scuola.
Allenamento, pesi e tennis: il segreto è la costanza senza ostentazione
Il punto di svolta nella preparazione fisica di Maldini è arrivato quando ha deciso di integrare stabilmente la pesistica. Non per apparire, ma per funzionare meglio. Secondo quanto riportato dal biologo nutrizionista Luca Boccia, l’ex difensore del Milan ha inserito esercizi di core stability, resistenza muscolare e cardio, senza esasperazioni. L’approccio è tecnico: più che l’intensità, conta la precisione del gesto. Non esistono allenamenti spettacolari, ma una routine meticolosa e quotidiana, adatta a mantenere tono e flessibilità.

A tutto questo Maldini ha aggiunto un’attività che molti sottovalutano: il tennis. Sport elegante ma impegnativo, costringe il corpo a lavorare in accelerazione, coordinazione e controllo posturale. I muscoli restano attivi senza irrigidirsi. Non è una scelta casuale: per chi ha passato la vita a rincorrere palloni, serve una disciplina che non stressa, ma che educa il corpo a reagire e adattarsi. Sul campo, Maldini continua a giocare senza affanni, anche sotto il sole d’agosto. È il risultato di un equilibrio costruito nel tempo.
Disciplina alimentare e ascolto del corpo: la forma come conseguenza
Chi lo conosce bene sa che Maldini non ha mai adottato diete drastiche, né ha mai seguito regimi estremi. Non si tratta di privazione, ma di consapevolezza alimentare. Nessun abuso, niente bibite zuccherate, alcol ridotto al minimo. In tavola ci sono sempre proteine magre, cereali integrali, verdure e acqua in abbondanza. Non esiste improvvisazione: il metabolismo è gestito, non subito. Ogni piatto rispecchia una scelta precisa, coerente con un modo di pensare e di vivere.
Il vero elemento chiave però non è il corpo, ma la mente. L’equilibrio di Maldini nasce anche da una lucidità tattica che ha sempre applicato fuori dal campo. L’ex compagno Thiago Silva raccontava che giocare con lui voleva dire leggere il calcio con gli occhi e con la testa. Questo tipo di attenzione, oggi, diventa ascolto del corpo, rispetto dei tempi, recupero programmato. Anche senza uno staff tecnico alle spalle, la mentalità resta quella di un atleta. L’allenamento non si ferma: cambia forma, ma non intensità.
Chi osserva oggi Paolo Maldini non vede solo un ex calciatore in forma. Vede un uomo che ha scelto di non spegnere mai il motore, che ha trasformato il gesto atletico in una forma di cultura personale. Non c’è nostalgia, non c’è forzatura. Solo coerenza, e la consapevolezza che il corpo è uno strumento da curare, non da esibire.