Genitori, occhio alla novità, così potete comunque scaricare tutte le spese: università e visite mediche dei figli, anche se sono indipendenti

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Un emendamento al decreto Fiscale 84/2025 consente di portare in detrazione spese mediche e universitarie anche con figli non fiscalmente a carico.
È in arrivo una novità fiscale che potrebbe alleggerire il bilancio di molte famiglie italiane: secondo un emendamento al decreto Fiscale 84/2025, sarà possibile portare in detrazione le spese mediche e universitarie dei figli fino a 24 anni anche nel caso in cui non siano più fiscalmente a carico. Si tratta di una svolta attesa da migliaia di nuclei familiari, soprattutto quelli con figli impegnati negli studi universitari e in lavoretti saltuari, che finora si vedevano esclusi da questa possibilità.
Detrazioni anche con redditi superiori: la nuova soglia
Attualmente, le detrazioni fiscali per spese sanitarie o scolastiche sono riservate ai figli con un reddito annuo inferiore a 2.840 euro, che sale a 4.000 euro per i minori di 24 anni. Con la nuova misura proposta dai parlamentari Cavandoli, Gusmeroli, Centemero, Candiani e De Bertoldi, questo limite sarà elevato a 8.500 euro nel caso in cui il reddito del figlio derivi da lavoro autonomo occasionale o prestazioni non continuative.
La norma si propone di riconoscere la realtà economica di molte famiglie, che continuano a sostenere i propri figli anche dopo che questi hanno iniziato a percepire piccoli redditi. In sostanza, i genitori potranno continuare a detrarre le spese documentate e tracciabili a favore dei figli, anche se questi non rientrano più nei parametri del carico fiscale.
Il requisito fondamentale sarà la tracciabilità della spesa e il fatto che sia stata sostenuta direttamente dal genitore. Questo elemento servirà a garantire trasparenza fiscale e rispetto dei criteri di detraibilità, evitando abusi o sovrapposizioni con altri incentivi.

La misura si inserisce in un pacchetto più ampio di modifiche al decreto Fiscale, che conta 164 emendamenti in attesa di approvazione definitiva entro metà agosto. Tra i provvedimenti più discussi figurano il cashback sanitario, il rimborso sulle spese d’affitto degli studenti fuori sede, l’esenzione IVA sui beni essenziali e la rateizzazione dell’acconto di novembre per le imposte.
Tutte misure pensate per rispondere alle difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando. In particolare, la proposta sulle detrazioni per figli non a carico vuole superare un limite normativo anacronistico, che penalizzava i genitori proprio quando i figli iniziavano a intraprendere piccole attività lavorative, spesso senza raggiungere l’autonomia economica.
Con questa modifica, si punta a una maggiore equità fiscale, dando la possibilità di beneficiare delle detrazioni anche a chi si trova in quella fascia grigia di reddito in cui non si è più considerati “a carico”, ma nemmeno completamente indipendenti.
Le prossime tappe e cosa aspettarsi
Il provvedimento non è ancora operativo: dovrà superare il vaglio parlamentare nelle prossime settimane, ma l’orientamento politico sembra favorevole. La proposta ha già ricevuto ampio consenso trasversale, specie per l’impatto positivo che potrebbe avere su famiglie con figli studenti o lavoratori part-time.
Nel frattempo, CAF e professionisti fiscali suggeriscono di conservare con cura tutta la documentazione relativa alle spese sostenute, in attesa di ulteriori aggiornamenti normativi. In caso di approvazione, la norma potrebbe applicarsi retroattivamente già dal 2025, aprendo la strada a rimborsi o integrazioni per chi ha già effettuato spese nell’anno in corso.
Il decreto Fiscale 84/2025 si conferma dunque una delle manovre più articolate degli ultimi anni, capace di intervenire con decisione su famiglie, studenti e giovani lavoratori. Un primo passo verso un sistema fiscale più aderente alle trasformazioni sociali ed economiche del presente.