“Se si vuole imparare qualcosa sul vino, il vino va lasciato perdere. Bisogna concentrarsi su di sé”.
C’è tutto Sangiorgi in questo paradosso, la sua capacità di avere intuizioni in grado di spostare l’asse delle nostre riflessioni sul vino e su tutto ciò che gli gira intorno. Incontro Sandro nella sede di Porthos, a Roma, per parlare del suo ultimo libro, Il vino capovolto. Con noi ci sono i suoi amici Marcello Spada (pittore e illustratore per Porthos edizioni) e Mavi Peña, che ha scattato le foto che accompagnano questo post (grazie!)
Il libro è diviso in due sezioni . Nella prima il professor Jacky Rigaux ci parla della degustazione geosensoriale, dove si abbandona l’esasperata analisi del profumo del vino, per recuperare la ricerca della salinità minerale. Insomma, smettete di annusare e bevete! Segue la parte di Sangiorgi, Altri scritti, che è l’ideale prolungamento de L’invenzione della gioia. Idee nuove, linfa per il dibattito vinoso, che non potete perdervi se avete più di venti bottiglie in cantina.
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