
La grotta che ha ispirato tanti scrittori: un posto unico al mondo - Winestories.it
Questo posto ha ispirato alcuni dei più grandi scrittori di tutti i tempi: è una Cattedrale nella roccia e devi assolutamente visitarla.
Nascosta nell’arcipelago delle Ebridi Interne, la Grotta di Fingal sull’isola disabitata di Staffa rappresenta uno straordinario connubio tra natura, mito e cultura.
Questa meraviglia geologica, con le sue imponenti colonne di basalto esagonale, continua a incantare visitatori, artisti e studiosi di tutto il mondo, confermandosi come una tappa imperdibile per chiunque si trovi nelle vicinanze.
Una formazione geologica unica nel suo genere
La Grotta di Fingal si è formata circa 60 milioni di anni fa, durante il periodo Paleogene, grazie a flussi lavici dovuti a intensi fenomeni vulcanici. Il lento raffreddamento di queste lave generò la cosiddetta giunzione colonnare: un fenomeno naturale che ha creato colonne di basalto perfettamente esagonali, alte in media 20 metri e dal diametro che varia tra i 2 e i 3 metri. Questa struttura è parte integrante dell’intera isola di Staffa, composta da strati di basalto tholeiitico, una roccia ricca di ferro e magnesio dalla grana fine e compatta.
Il paesaggio che ne deriva, modellato nel tempo dall’erosione causata da vento, pioggia e ghiacciai, costituisce un autentico laboratorio naturale che attrae geologi e appassionati di scienze della Terra. Per raggiungere la Grotta di Fingal, si parte dall’isola di Mull con un breve viaggio in barca che offre l’opportunità di osservare la ricca fauna marina locale, tra cui pulcinelle di mare, sule e foche grigie, particolarmente visibili in primavera e in estate. L’approdo sull’isola di Staffa è seguito da una camminata di circa 800 metri lungo un sentiero segnalato che conduce all’ingresso della grotta. Si raccomandano scarpe antiscivolo e abbigliamento adatto per il terreno irregolare e spesso bagnato.
L’ingresso si presenta come un maestoso arco naturale di 22 metri di altezza e 14 di larghezza che si apre su un interno caratterizzato da colonne basaltiche che ricordano pilastri gotici. Le onde che si infrangono nella cavità creano un’atmosfera acustica unica, capace di trasformare ogni suono in un’esperienza sensoriale intensa. Questa particolare acustica ha ispirato musicisti di fama mondiale, tra cui Felix Mendelssohn, che nel 1830 compose l’Hebrides Overture, un’opera musicale che riproduce in note il ritmo delle onde e il silenzio maestoso della grotta.

Il nome della grotta deriva dal leggendario eroe irlandese Fionn MacCumhail (noto anche come Finn McCool), protagonista di molte storie mitologiche celtiche. Secondo il mito, Fingal avrebbe costruito la Giant’s Causeway in Irlanda del Nord, altra formazione basaltica gemella della grotta scozzese. Nel corso dei secoli, la Grotta di Fingal ha attratto numerosi artisti e scrittori. Il pittore romantico J.M.W. Turner la immortalò nel suo dipinto “Staffa, Fingal’s Cave”, mentre scrittori come Jules Verne, Robert Louis Stevenson e Sir Walter Scott la menzionarono nelle loro opere. Verne, in particolare, la descrisse come un luogo mistico nel suo celebre romanzo “Viaggio al centro della Terra”.
Oggi la grotta è una presenza ricorrente anche nella cultura pop, citata da musicisti come Paul McCartney e i Pink Floyd e protagonista in documentari naturalistici e media digitali. Tuttavia, la crescente popolarità ha sollevato preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale sull’ecosistema fragile di Staffa. Le autorità hanno quindi adottato rigide misure di conservazione, incluso un limite massimo di 600 visitatori al giorno durante l’alta stagione e l’istituzione di sentieri obbligati per minimizzare l’erosione e il disturbo alla fauna locale.
Gli enti di tutela ambientale locali e nazionali continuano a monitorare con attenzione la situazione, promuovendo una fruizione rispettosa e consapevole di questo patrimonio naturale. La Grotta di Fingal rimane così un emblema di come natura, mito e arte possano intrecciarsi, offrendo a chi la visita non solo un’esperienza visiva e acustica eccezionale, ma anche un invito a custodire gelosamente questo gioiello geologico per le generazioni future.