
La protesta dei viticoltori contro la svendita del Bordeaux(www.winestories.it)
Un’ondata di protesta scuote nuovamente il settore vitivinicolo francese, con i produttori di vino della celebre regione di Bordeaux.
La tensione è alta e le manifestazioni, accese e determinate, si sono moltiplicate negli ultimi giorni, coinvolgendo diverse località della Gironda e richiamando l’attenzione anche a livello istituzionale.
La regione di Bordeaux, situata nel sud-ovest della Francia, è universalmente riconosciuta per la produzione di vini rossi di altissimo pregio, caratterizzati da una longevità e complessità che li rendono oggetto di desiderio per intenditori e appassionati di tutto il mondo. Tuttavia, la recente politica commerciale di Lidl ha acceso un forte malcontento tra i produttori. La catena di supermercati ha infatti messo in vendita una bottiglia di Bordeaux a soli 1,39 euro, con uno sconto del 30% sulla seconda bottiglia, un prezzo che secondo i viticoltori è inaccettabile e lesivo del valore del marchio.
I produttori di vino della Gironda hanno reagito con una serie di proteste dirette presso i punti vendita Lidl di località come Bourg, Coutras, La Réole, Libourne e Saint-André-de-Cubzac. Con striscioni e cartelli recanti slogan come “LIDL, disprezzo per le cose buone. Il nostro vino vale di più!” e “Le nostre vite valgono più dei loro guadagni”, i viticoltori hanno espresso il loro dissenso per quella che definiscono una vera e propria svalutazione della denominazione Bordeaux. La battaglia non è solo commerciale, ma riguarda la dignità e la sostenibilità economica di un intero settore.
Il dibattito sul giusto prezzo e il ruolo della politica agricola
La protesta arriva in un momento delicato, a pochi giorni dall’incontro con la ministra francese dell’Agricoltura, Annie Genevard, che rappresenta il governo nel tentativo di mediare tra le parti. L’obiettivo è trovare soluzioni che garantiscano un prezzo equo per i produttori, tutelando la qualità e il prestigio dei vini di Bordeaux senza compromettere la redditività del settore vitivinicolo.
Non è la prima volta che Lidl si trova al centro di polemiche simili. Nel novembre 2024, infatti, i viticoltori della Valle del Rodano avevano manifestato con azioni clamorose, rompendo bottiglie di vino davanti ai supermercati della catena per denunciare prezzi troppo bassi che mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole locali.
Secondo Serge Bergeon, segretario generale del sindacato dei viticoltori della regione, la strategia di Lidl di proporre il vino come prodotto civetta a prezzi stracciati è «tragica» e mette in pericolo l’intero comparto. Arthur Gaubey, consigliere aziendale della Camera dell’Agricoltura della Gironda, ha sottolineato che «sotto i 4,39 euro, non si sopravvive», evidenziando la disparità tra i costi di produzione e i prezzi a cui vengono vendute alcune bottiglie.

La protesta dei viticoltori di Bordeaux si inserisce in un quadro di tensioni più ampio che coinvolge anche altre aree della Francia. Ad esempio, nello scorso novembre circa cento membri di un sindacato di viticoltori hanno bloccato un’autostrada vicino al confine con la Spagna per manifestare contro l’ingresso di vini spagnoli a basso costo nel mercato francese. Hanno persino intercettato camion carichi di vino spagnolo, svuotando alcune cisterne sulla strada per denunciare la concorrenza sleale e chiedere un aumento dei prezzi del 20%, pari a 20 centesimi a bottiglia.
Queste azioni dimostrano come il settore vitivinicolo francese sia sotto pressione da più fronti: non solo dalla grande distribuzione che abbassa i prezzi a livelli insostenibili, ma anche dalla concorrenza estera che mette a rischio il posizionamento di vini storici e di qualità. La ministra Genevard ha ammonito contro i blocchi stradali, ma il malcontento degli agricoltori resta alto, alimentando un clima di forte conflittualità sociale.