MENUMENU
  • Home
  • Regioni
    • Abruzzo
    • Alto Adige
    • Basilicata
    • Calabria
    • Campania
    • Emilia Romagna
    • Friuli Venezia Giulia
    • Lazio
    • Liguria
    • Lombardia
    • Marche
    • Molise
    • Piemonte
    • Puglia
    • Sardegna
    • Sicilia
    • Toscana
    • Trentino
    • Umbria
    • Val d'Aosta
    • Veneto
    • Varie
  • Servizi
  • Scopri Winestories
  • Gallery
  • Chi sono
  • Contatti

Winestories

Un blog che parla di vino, viti e vignaioli

Luigi Moio – Quintodecimo

5 Aprile 2017 6 commenti

I miei undici affezionati seguaci mi implorano di fare video brevi, ma come si fa a interrompere il professor Moio? Io di domande gliene ho fatte al massimo due, ma lui non ha bisogno di essere interrogato. È uno studioso, ha un’esperienza enorme, e gli piace insegnare. Una miscela perfetta per un’intervista-fiume. Ma non vi annoierete, ve l’assicuro.

Arrivo in azienda in un’uggiosa mattinata primaverile. Luigi ci accoglie nel suo studio, in un’apoteosi di libri alle pareti e giocattoli sul pavimento, ” a mio figlio piace stare con me mentre lavoro”. E difatti, di fronte alla sua scrivania, c’è n’è un’altra in miniatura, con libri e quaderni per i compiti.

Come dicevo, il prof. sa bene come raccontare una storia, e la sua è certamente particolare. La famiglia Moio è da sempre in questo settore; a Mondragone si sono alternati, di padre in figlio, diversi Michele e Luigi, tutti commercianti di vino.

Al padre di Luigi, Michele (ovviamente), sarebbe piaciuto un figlio enologo.

Luigi non si è fatto pregare, è partito tredicenne per la scuola di enologia di Avellino, per proseguire poi all’Università d’Agraria di Portici. Tanta ricerca, che dopo qualche anno lo porta in Francia. Lì studia sapori e profumi dei prodotti caseari, ma l’incontro con i vini francesi è inevitabile. È subito amore, Luigi scopre un mondo aderente alle sue idee. Al ritorno in Italia l’attende un Paese che sta vivendo la sua rinascita enologica, e che è affamato di buone professionalità. Capisce che può provare a mettere in pratica le sue teorie lavorando come enologo presso alcune delle tante aziende che stanno nascendo sul territorio. Di fatto, utilizza le vigne come laboratori di ricerca. E oggi molti dei migliori vini campani portano la sua firma.

L’ultimo passo da compiere era quello di mettere su un’azienda per produrre i propri vini, senza i vincoli che la committenza necessariamente comporta. Nasce Quintodecimo, a Mirabella Eclano, un omaggio di Luigi all’Irpinia ed ai suoi vini. Determinante per la riuscita del progetto è l’aiuto della moglie Laura Di Marzio (se ho capito bene, Luigi si diverte a sperimentare e a Laura toccano tutte le rogne).

Vivono in una bella casa in collina, con cantina annessa e vista sui vigneti. Tutto è perfettamente in ordine, non c’è un tralcio fuori posto. Tutto è studiato ad arte, in cantina le mattonelle di diversi colori tracciano i percorsi di lavorazione. E, coerentemente con la sua idea di vino, i vitigni sono tutti autoctoni; aglianico, falanghina, fiano, greco.

Non vi resta che guardare il video. A tappe, casomai.

P.S.  L’ultima fatica di Luigi è un libro importante (so che ci ha lavorato molto) per la Mondadori, Il respiro del vino. Non vi dico com’è perché non l’ho ancora letto, mea culpa, ma spero di rimediare al più presto.

 

 

Facce e bottiglie FIVI
Villa Favorita 2017

Comments

  1. antonio zinno dice

    27 Ottobre 2018 at 10:53

    grazie Professore per l’ennesima perla che ci regala in questa intervista,e’ un piacere ascoltarla e condividere concetti che lei riesce a tradurre in modo semplice e intuitivo le auguro di continuare il suo sogno e trovare la forza ed il tempo per scrivere un nuovo libro per noi amanti del VINO con affetto un suo ammiratore da Savona ma Porticese di nascita

    Rispondi
  2. Luigi Versaggi P. dice

    5 Agosto 2019 at 08:37

    Questa più che una intervista è una “lectio magistralis”. Grazie per averla resa disponibile.

    Rispondi
    • Mauro Fermariello dice

      6 Agosto 2019 at 06:56

      Grazie per averla ascoltata tutta!

      Rispondi
  3. raffaele dice

    16 Giugno 2020 at 14:12

    Complimenti, non direi lunga, avrei ascoltato volentieri ancora per ore. Complimenti! sto leggendo il libro e se non l’hai ancora fatto non sai cosa ti perdi :). buon lavoro e Grazie!!!

    Rispondi
  4. Ivan dice

    29 Luglio 2020 at 16:04

    Gran bella intervista, il professore espone in maniera molto interessante e coinvolgente.
    Avevo letto (saltando le pagine più tecnicamente impegnative) il suo libro “Il respiro del vino” qualche anno fa, trovandolo molto interessante come interessanti sono i suoi vini.
    Grazie.

    Rispondi
  5. Stefano Messina dice

    16 Dicembre 2022 at 09:51

    Grazie,
    La sua intervista ,oltre ad essere coinvolgente ,per l’amore è la passione che da al suo lavoro è molto costruttiva per chi si avvicina al mondo del vino dando delle informazioni di base che troppe volte chi lavora come me nella ristorazione sono scontate (ma non si conosce il perché); Mi piacerebbe ,avere dei suoi consigli per addentrarmi nello studio di base per fare un buon vino.
    Grazie e complimenti.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cerca

About Me

Mi chiamo Mauro Fermariello, e sono nato a Napoli nel 1958. Laureato in Scienze Agrarie, ho presto abbandonato il lavoro in campagna per seguire la mia passione per la fotografia.

Mi sono trasferito così a Milano nel 1990, cominciando a collaborare con diverse testate, interessandomi di reportage, ed approfondendo il mio interesse per gli argomenti scientifici.

Ultimi post

La Salceta – Ettore Ciancico

Tenuta Natalina Grandi

Mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti 2022 – FIVI

Quota 101

Viaggio in Francia – Lucien Boillot

Archivi mensili

©2023 · WineStories · Privacy Policy · Fotosintesi · Napolistories · inValgrande