video: Mauro Fermariello montaggio: Mauro Di Schiavi
Arrivo a San Rocco Seno d’Elvio di buon mattino. L’aia dell’azienda Adriano è vuota, eccezion fatta per tre bambini biondi, che calzano stivali di almeno due taglie superiori alle loro. Inciampano di continuo, e la cosa mi preoccupa non poco, visto che portano cesoie grandi come i loro avambracci. Scoprirò poi che sono dei nipotini australiani, venuti per la vendemmia, e passeranno le quattro ore successive a raccogliere uva (e a inciampare) con molta dedizione.
Pochi minuti d’attesa, e il cortile si ripopola, arriva prima Vittorio, con il solito sorriso di chi ha appena vinto alla lotteria, poi Marco, con un rimorchio traboccante di uva moscato, gialla e splendente come l’oro.Li seguo nel vigneto, e vengo travolto da un’ondata di parenti (il papà Aldo, le mogli Grazia e Luciana, i suoceri, qualche figlia) e raccoglitori vari, perlopiù rumeni. L’aria è festosa, non sembra nemmeno un lavoro, deve essere il sollievo di portare l’uva sana e salva in cantina.
Marco, che si occupa dei lavori in campagna tutto l’anno, riesco a vederlo solo nei pochi minuti delle foto, dopodiché farà tutto il giorno su e giù tra le colline e l’azienda.
La storia dell’attività allora me la racconta Vittorio, che dei due fratelli è quello che si occupa della cantina e delle vendite. L’inizio è dei primi del ‘900, le prime viti le mise giù il nonno Giuseppe, mezzadro, seguito dal padre, Aldo, che acquistò il podere e ampliò la superficie vitata.
Oggi sono i “ragazzi” a condurre l’azienda, che ora conta 22 ettari a vite e 8 a noccioleto, mentre un’altra decina è occupata da prati e boschi, rinomati per il tartufo bianco d’Alba.
Le uve rosse sono nebbiolo, barbera e dolcetto, le bianche moscato e sauvignon, allevate rispettivamente in collina e fondovalle. Le bottiglie prodotte sono 130.000, e fra queste spiccano il Barbaresco Basarin Ris. 2006 ed il Barbaresco Basarin 2008, ottenuti da uve del pregiato cru Basarin di Neive. I prezzi sono decisamente contenuti.
Vittorio è l’agricoltore come te l’aspetti, spalle larghe, ben piantato sulle gambe,sguardo franco e sorriso aperto. Non è un teorico del vino, lui si limita a farlo bene, e non è poco. Ho passato con lui e la sua famiglia una giornata davvero piacevole, e mi sa che, con la scusa di riprendere il tartufo bianco, approfitterò quanto prima della cucina di Grazia.
di più: www.adrianovini.it
www.winestories.it/cose-la-fivi/
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