Due anni fa avevo fatto un video e qualche foto per l’azienda Mustilli, nel Sannio. Poi, per strategie da blogger, avevo preferito inserirlo nel mio altro blog, Napolistories.it, con l’idea di caricarlo su questo un mese dopo. Ovviamente poi ho dimenticato di farlo, e così pongo rimedio oggi. Purtroppo, un anno fa Leonardo Mustilli ci ha lasciati, e questo rende il video malinconico e prezioso.
Così scrivevo due anni fa:
Sono con Anna Chiara Mustilli, nel palazzo di famiglia a Sant’Agata dei Goti. Entriamo in una grande stanza piena di sole, l’ingegnere Leonardo Mustilli è seduto a un tavolo, dove lavora affogato in un mare di carte. Non si accorge del nostro ingresso, e allora Anna Chiara, con voce stentorea: ”Papà, Mauro è venuto da Milano per intervistarti!”
Lui si volta, tra il sorpreso e il divertito. “Nientemeno!”
In questa risposta c’è tutto lo humor e l’understatement di Leonardo Mustilli, che da ingegnere si è trasformato in vignaiolo, in anni in cui esserlo non era ancora una moda, e scegliere la terra significava andare decisamente controcorrente. A sentirlo raccontare si intuisce un amore forte non solo per il vino, ma per la campagna tutta, i campi di grano, i pomodori, gli alberi da frutta. Probabilmente la sua scelta è stata dettata anche dalla fortuna di poter vivere in questa magnifica casa, un vecchio palazzo nobiliare che, nonostante l’imponenza, mantiene un’atmosfera familiare e accogliente. E conserva, nelle sue cantine, l’archivio storico del lavoro della famiglia Mustilli.
Non ha fatto tutto da solo, l’ingegnere; al suo fianco ha avuto da sempre la moglie Marilì. Oggi che ha deposto le armi – “ora coltivo me stesso” – sono le figlie Paola e Anna Chiara a portare avanti l’azienda, con Paola maggiormente dedicata al commerciale, e Anna Chiara a seguire la produzione, mentre l’enologo è Fortunato Sebastiano.
Per realizzare il video ci sono volute più sessioni, e allora abbiamo le foto di fasi stagionali diverse. Qui Anna Chiara è in vigneto, in primavera,
mentre queste altre foto risalgono a pochi giorni fa, in piena vendemmia.
La conduzione dell’azienda ha ritmi incalzanti, e ogni volta che vado Paola e Anna Chiara mi dicono “scusaci, ma oggi è proprio il giorno meno adatto per fare foto, arriva un critico da Melbourne, un pulman di trentasei giapponesi per una degustazione, stiamo svinando ecc. Siamo amici, vado a trovarle volentieri, ma il giorno “giusto” ancora non l’abbiamo trovato. Ma il giorno giusto per riprendere le nuove etichette sì, molto efficaci e di ottima visibilità sullo scaffale.
Le attuali fortune dei vini campani sarebbero impensabili senza il lavoro di personaggi come Leonardo Mustilli, ma lui si schermisce con ironia, cercando di far passare l’aver reimpiantato la falanghina come solo “un passo fortunato, fatto perché non tenevo che fare”. Una roba da vantarsi tutta la vita. Ma d’altronde, signori si nasce!
Vincenzo Shafi Irlante dice
Complimenti per il “servizio”.
Malinconico si… Che dal 79 ho sempre seguito l’ingegnere Cho ammirazione. Ricordo l’81 come fosse ora, e ne omaggiai i sommelier romani per gratitudine… E quante degustazioni organizzati da loro in azienda…
Bei ricordi e indelebili. Grande famiglia.