Al primo incontro, a Dogliani, Nereo m’aveva colpito per il cappellaccio da brigante ed un panciotto così colorato che avrebbe fatto la sua parte anche in caso di foratura in autostrada.
In quell’occasione, avevo apprezzato “Archévitis”, un suo bel video sulle origini del marzemino in Georgia.
Poi, visitando l’azienda Letrari avevo avuto in regalo la biografia del fondatore, Leonello, scritta appunto da Nereo. Ecco cosa avevo scritto allora: “Ho sempre letto molto, ma ultimamente ho sostituito le mie belle letture da perditempo con testi enologici, e così mi ritrovo ad andare a dormire non più con Melville e Nick Hornby ma con la sfecciatura dei vini e la fermentazione malolattica, e devo dire che prendo sonno molto più facilmente. E con lo stesso senso del dovere che ho affrontato il libro di Nereo. Ne sono rimasto affascinato, una storia vera raccontata con passione e competenza.”
Confermo tutto, ed ora che lo conosco meglio capisco anche il perché della sua bravura. Nereo è un giornalista che non si accontenta di riempire lo spazio che gli è stato assegnato, che sia cartaceo o in video. Lui quello spazio lo vive, lo annusa, lo mangia e lo beve. E poi tutto il suo piacere lo trasforma in cultura. E se siete fortunati come me e siete suoi amici, una parte di questo sapere ve lo servirà in piatti e calici di vino che ricorderete a lungo.
Lascia un commento