
Non è il solito vino, questo ti porta in vacanza: tra vigneti e botti - winestories.it
Sempre più turisti scelgono l’Italia per vivere esperienze autentiche tra cantine, degustazioni e paesaggi unici: il ruolo crescente dei vignaioli indipendenti e gli eventi del 2025.
Il turismo del vino non è più solo una nicchia per appassionati: si è trasformato in una forma di viaggio completa, fatta di scoperte culturali, incontri con produttori, percorsi nei territori e momenti di convivialità intorno a un calice. Nel 2024 oltre 14,5 milioni di persone hanno scelto l’enoturismo in Italia, e la motivazione principale è stata proprio il vino, come conferma il Rapporto sul Turismo Enogastronomico. A renderlo così attrattivo non è solo la qualità della produzione, ma il contesto che la circonda: paesaggi rurali autentici, cantine a conduzione familiare, territori lontani dal turismo di massa.
L’Italia conta più di 240mila aziende viticole e oltre 30mila imprese vinificatrici, con un patrimonio enologico tra i più ricchi del mondo: oltre 500 vini certificati Dop e Igp, distribuiti su tutta la penisola. Visitare una cantina o partecipare a una degustazione è oggi parte integrante di un viaggio, tanto che il 71,2% dei turisti non rinuncia a quest’esperienza, mentre il 38,1% la considera irrinunciabile. In questo scenario, il ruolo dei vignaioli indipendenti è sempre più centrale.
Il ruolo chiave dei vignaioli Fivi nell’accoglienza enoturistica
I produttori della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) rappresentano una rete capillare di aziende di piccole e medie dimensioni, spesso famigliari, con un legame diretto e profondo con il territorio. I loro vigneti si estendono dalle pendici della Valle d’Aosta a Pantelleria, in contesti collinari e montani, lontani dai circuiti del turismo veloce. Queste realtà mettono al centro la qualità del vino, la sostenibilità ambientale e l’accoglienza turistica, diventando esempi concreti di un turismo diverso.

Secondo i dati interni alla federazione, l’81% delle aziende Fivi accoglie turisti attraverso visite e degustazioni, e il 61% è operativo tutto l’anno. Non si tratta di un’attività marginale: l’enoturismo rappresenta circa il 23% del fatturato per queste aziende. C’è anche un importante risvolto internazionale: quasi la metà dei visitatori (46%) è straniera, un dato che apre scenari promettenti per contrastare l’overtourism nei centri urbani e valorizzare l’entroterra.
A facilitare questo incontro tra produttore e viaggiatore c’è l’app ufficiale della Fivi, che consente di geolocalizzare le cantine associate, contattarle direttamente, prenotare degustazioni o visite guidate, e persino acquistare i vini tramite e-commerce. Si tratta di uno strumento pensato per offrire un accesso semplice e diretto all’enoturismo diffuso, che cresce grazie alla digitalizzazione e alla voglia di esperienze autentiche.
Un evento nazionale per incontrare tutti i vignaioli in un solo luogo
Per chi vuole immergersi nel mondo del vino artigianale italiano, c’è un appuntamento che riunisce i protagonisti dell’enoturismo: il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, giunto alla 14ª edizione, in programma dal 15 al 17 novembre 2025 presso BolognaFiere. L’evento rappresenta una rara occasione per incontrare dal vivo oltre 1.800 produttori, assaggiare i loro vini, ascoltare le loro storie e acquistare direttamente in loco.
Come ha dichiarato Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, il Mercato è un momento autentico in cui si incontrano “territori, persone e culture”, ed è anche una celebrazione della filiera agricola indipendente. Per Rita Babini, vignaiola e presidente Fivi, la forza di questa rete sta nella sua diffusione: copre tutta l’Italia e rende possibile, anche solo in un weekend, un viaggio tra i migliori vini e territori del nostro Paese.
L’enoturismo si conferma dunque un settore in piena espansione, capace di unire turismo sostenibile, promozione locale e cultura del vino. Un’opportunità concreta per chi cerca esperienze vere, lontane dalle rotte scontate.