
Vivere in una casa capovolta - (winestories.it)
Scopri dove si trovano le celebri case capovolt, tra architetture sorprendenti, curiosità turistiche e la leggenda della laguna
Il borgo delle case sottosopra rappresenta una delle attrazioni più sorprendenti e singolari da visitare in Europa. L’impatto visivo lascia senza parole: edifici che sfidano la gravità, con i tetti che poggiano direttamente a terra e le mura capovolte, creando uno scenario quasi surreale.
Ma come si può realmente vivere in un luogo così? Passeggiando per questo borgo, la curiosità e lo stupore si mescolano a una sensazione di straniamento, mentre si osservano case che sembrano sfidare le leggi dell’architettura tradizionale.
Dove si trova il borgo delle case sottosopra
La costruzione di queste abitazioni è stata una vera e propria sfida tecnica e architettonica. Non si tratta di set di un luna park o di costruzioni fittizie, bensì di un borgo autentico in cui alcune case sono state progettate e realizzate a testa in giù. Queste case capovolte sono distribuite in alcune località del centro Europa, attirando ogni anno migliaia di turisti curiosi.

Tra le più celebri vi è la casa rovesciata di Szymbark, in Polonia, un piccolo centro che è diventato un punto di riferimento per gli appassionati di architettura anomala e per i visitatori di tutto il mondo, che non perdono occasione di immortalare questa singolarità con i loro smartphone.
Anche in Germania, precisamente a Trassenheide, si trova una casa capovolta chiamata “Il mondo è capovolto”, dove gli arredi sono stati montati anch’essi al contrario, a testa in giù, amplificando l’effetto straniante e creando un’esperienza immersiva unica per i visitatori.
Oltre all’Europa, anche in Sud America si trovano esempi di abitazioni capovolte. In Colombia, non lontano da Bogotá, sorge la celebre Casa Loca di Guatavita, che sfida ogni legge di gravità con una struttura che sovverte completamente gli schemi classici. Nel borgo di Guatavita, noto anche per la sua vicinanza alla famosa laguna, la casa presenta addirittura un’auto parcheggiata sul tetto, dettaglio che amplifica il senso di meraviglia e incredulità.
Guatavita, infatti, è famosa non solo per le sue costruzioni insolite, ma anche per la suggestiva Laguna di Guatavita, un lago di montagna situato a circa 60 chilometri da Bogotá, a 3.000 metri di altitudine sulle Ande colombiane. Questo specchio d’acqua, dal diametro di circa 1,5 chilometri, è avvolto da antiche leggende e miti legati alla cultura indigena Muisca, che abitava queste terre prima della conquista spagnola.
La laguna di Guatavita rappresenta uno dei luoghi sacri del popolo Muisca, un gruppo etnico dedito all’agricoltura e all’artigianato che abitava la regione orientale delle Ande colombiane. Secondo le credenze Muisca, la laguna era teatro di rituali religiosi in onore del Sole, durante i quali lo Zipa, il capo della tribù, si cospargeva di polvere d’oro e si immergeva nelle acque sacre a bordo di una zattera, liberando simbolicamente l’oro nel lago.
Da questi riti ha origine la celebre leggenda dell’El Dorado – “l’indio dorato” – che ha alimentato per secoli la fantasia di esploratori e conquistatori europei alla ricerca di immense ricchezze. La tradizione narra che durante l’investitura di un nuovo cacique, il capo veniva rivestito d’oro e si immergeva nella laguna, mentre i fedeli gettavano ciondoli, monili e offerte preziose nell’acqua, creando un tesoro sommerso che ha stimolato numerosi tentativi di recupero nel corso dei secoli.