Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in un polveroso prato.
Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Perché scomodare Montale per parlare di vino? E’ un po’ di giorni che mi rigiro in testa il pezzo su Andrea Kihlgren,e la sua tenuta di Santa Caterina, in Lunigiana.
Non è facile, devo trovare le parole giuste, Andrea è una persona squisita, d’altri tempi, schiva e riservata, e non ama certo mettersi in mostra.
In tempi di certezze enologiche assolute, lui si permette affermazioni come questa, sui vini bianchi vinificati sulle bucce o meno: “Non ho risolto questa cosa, entrambe le lavorazioni producono risultati apprezzabili”. Oppure sull’uva Merla passita: “Non ho ancora esperienza, ci lavoro da una quindicina d’anni”.
Non è che non abbia le idee chiare, tutt’altro, ma si lascia il beneficio del dubbio, e continua le sue ricerche.
Gli otto ettari di vigneto, e i tre di oliveto, sono su diversi appezzamenti di argille rosse, sulle colline di Sarzana. Il vitigno principale è il Vermentino, ma Andrea sta puntando molto anche su vecchie varietà come l’Albarola e la Merla (un tipo di Canaiolo).
E’ un coltivatore attento e coscienzioso, e pratica la biodinamica come naturale conseguenza dei suoi princìpi. Ne parliamo a tavola, in compagnia della moglie, della nipotina Giorgia e di una bottiglia di Colli di Luni. In privato Andrea rende meglio che davanti alla videocamera, è decisamente più rilassato. Mi piace il suo modo di ragionare, la ricerca nei vini delle specificità, di ciò che li rende unici. Tutto sempre in tono pacato, senza mai aver l’aria di voler insegnar qualcosa. Ecco perché mi occorre la poesia per spiegare Andrea e i vini di Santa Caterina. Montale (anche lui ligure) mi toglie le castagne dal fuoco, e fa il lavoro al posto mio. Andrea ed i suoi vini sono così, fini, asciutti, essenziali. Poesie liquide.
Di più: www.vini-bio.com
Lascia un commento