
I diritti per chi assiste un caro - winestories.it
L’accesso a questi servizi varia a seconda delle Regioni, con differenze significative nella disponibilità e nell’organizzazione.
Assistere un parente con disabilità o non autosufficienza rappresenta un impegno significativo per molte famiglie italiane, soprattutto per chi svolge il ruolo di caregiver familiare.
Per alleviare questo carico, la normativa italiana prevede la possibilità di usufruire di ricoveri di sollievo, un servizio che consente di ottenere fino a 30 giorni di permesso aggiuntivo e assistenza temporanea presso strutture specializzate. Il Caf (Centro di Assistenza Fiscale) spiega come accedere a questi benefici e quali sono le procedure da seguire.
Che cosa sono i ricoveri di sollievo e a chi spettano
I ricoveri di sollievo sono soggiorni temporanei in strutture come Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) o case di riposo, destinati a persone anziane o disabili gravi riconosciuti ai sensi dell’art. 3 della legge 104/1992. Questi soggiorni, della durata massima generalmente di 30 giorni all’anno, hanno l’obiettivo di fornire assistenza medica, infermieristica e socio-sanitaria continuativa al paziente, consentendo nel contempo al caregiver di prendersi una pausa dal ruolo di assistenza, fondamentale per tutelare la salute fisica e psicologica di chi si prende cura.
Possono richiedere il ricovero di sollievo:
- anziani non autosufficienti;
- persone con disabilità grave ai sensi della L. n. 104/1992;
- pazienti dimessi dall’ospedale che necessitano di riabilitazione o convalescenza in assenza di supporto familiare adeguato;
- anziani che richiedono assistenza socio-sanitaria temporanea.
Il ricovero di sollievo non deve essere considerato un trasferimento definitivo in struttura, ma una soluzione temporanea che garantisca continuità assistenziale e permetta al caregiver di recuperare energie o gestire eventuali emergenze.
Come attivare un periodo di sollievo: iter e documentazione
Per usufruire del ricovero di sollievo, la richiesta può essere presentata attraverso due principali canali:
- Strutture pubbliche convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
La domanda deve essere inoltrata tramite il medico di base o gli assistenti sociali comunali, supportata da una valutazione sanitaria e sociale che certifichi la necessità del ricovero. La procedura coinvolge le ASL e i servizi sociali territoriali, che valuteranno la presa in carico e l’eventuale assegnazione del posto.

- Strutture private
È possibile fare richiesta direttamente alla struttura prescelta, presentando la documentazione sanitaria aggiornata che attesti lo stato di salute e la necessità del ricovero.
La documentazione necessaria comprende:
- certificato medico o valutazione ASL;
- documentazione sanitaria aggiornata;
- eventuale attestazione ISEE, se si richiede il servizio pubblico con compartecipazione alla spesa.
Supporti economici e agevolazioni per il caregiver familiare
Il costo medio di un ricovero di sollievo in RSA si aggira intorno ai 100 euro al giorno, comprensivo di vitto, alloggio e assistenza continuativa. Tuttavia, in molte regioni italiane, la quota a carico della famiglia è ridotta grazie al contributo del Fondo regionale per la non autosufficienza, che copre integralmente o in parte la spesa, soprattutto in caso di ricoveri post-dimissioni ospedaliere.
Un’importante misura nazionale di sostegno è rappresentata dal programma Home Care Premium dell’INPS, recentemente aggiornato con il bando 2025-2028, che consente di ottenere contributi economici e servizi di assistenza domiciliare rivolti ai caregiver familiari. Le prestazioni offerte includono:
- un sostegno economico mensile per il rimborso delle spese legate all’assunzione di un assistente domiciliare regolarmente contrattualizzato;
- servizi integrativi di assistenza domiciliare erogati da enti convenzionati (ASL, cooperative sociali, centri di riabilitazione), esclusi interventi medici.

La domanda per il bando può essere presentata fino al 31 gennaio 2028 tramite il portale INPS, contact center o patronati, ed è necessario essere in possesso di un ISEE sociosanitario o ISEE minorenni aggiornato e del certificato d’invalidità civile al 67% o superiore, oppure di riconoscimento di disabilità grave ex art. 3 L. 104/1992.
Il ruolo del caregiver familiare e le sfide del sostegno a domicilio
Il caregiver familiare, o accuditore, è la persona che si prende cura di un congiunto non autosufficiente, occupandosi non solo dell’assistenza diretta ma anche dell’organizzazione delle cure e delle pratiche amministrative.
Questa figura svolge un ruolo fondamentale nel garantire la qualità della vita di chi necessita di supporto, ma è esposta a rischi di affaticamento fisico e psicologico, noto come “burden del caregiver”, che può portare a stress, isolamento e problematiche socio-economiche.
Per questo motivo, le istituzioni e le associazioni di volontariato offrono sostegni materiali, psicologici e servizi di sollievo, riconoscendo l’importanza di tutelare il benessere del caregiver e dell’intero nucleo familiare.
Alternative di assistenza e servizi territoriali
Oltre ai ricoveri di sollievo, esistono altre forme di supporto come:
- centri diurni che offrono assistenza durante il giorno, consentendo al caregiver di avere momenti liberi;
- servizi di assistenza domiciliare integrata (ADI) e progetti regionali come la “Rsa aperta” che portano l’assistenza specialistica direttamente al domicilio dell’assistito;
- assegni di cura e contributi regionali per sostenere le famiglie nella gestione delle spese per badanti o operatori sociosanitari.