Salvatore Gaeta, dentista a Napoli, cercava solo un piccolo rudere con un po’ di terra per passare i fine settimana, e mai avrebbe immaginato di ritrovarsi nei panni di produttore di vino. Ma, dopo aver trovato una bella casa di campagna sulle colline di Castelvetere sul Calore, in Irpinia, ha cominciato ad interessarsi al vino, e alle vigne che aveva tutt’intorno. Così, grazie anche alla spinta del fratello Bruno, appassionato
Rossovermiglio
Sono in un vigneto della campagna sannita, a Paduli, in compagnia di Piero Verlingieri e Mariateresa De Gennaro, titolari dell’azienda Rossovermiglio. Sono piacevoli conversatori, è uno dei primi giorni caldi di questa strana primavera, e intorno si vedono le prime fioriture. Insomma, chi meglio di me? “Qui un tempo il novanta per cento della superficie era coltivata a tabacco. Ma io feci una valutazione di natura tecnica, secondo me la
Cantine del Mare
Giro l’Italia fotografando vigne, di solito in posti molto belli. Ma a volte capita di trovare luoghi che hanno qualcosa in più, una vera e propria magia. L’ultima volta mi è capitato nel napoletano, a Monte di Procida, punta estrema dei Campi Flegrei, dove fa il vino Gennaro Schiano, nella sua azienda Cantine del Mare. La cantina è piccola e disordinata, c’è un’aria da lavori in corso. Gennaro è
Fosso degli Angeli
Cominciamo dal nome, bello ed originale, Fosso degli Angeli; proviene da un piccolo appezzamento aziendale – la parola fosso sta per ruscello – ed è legato ad una storia di apparizioni angeliche probabilmente favorite da un buon vinello locale. L’azienda è a Casalduni, sulle colline del Sannio Beneventano, zona che meriterebbe migliori fortune turistiche ed enologiche. Ci arrivo di buon mattino, e a ricevermi trovo Pasquale Giordano, già in attività
Madonna delle Grazie
Cantine Madonna delle Grazie nasce nel 2003. Ma l’azienda agricola di Giuseppe Latorraca, e dei figli che oggi lo affiancano, ha una storia antica, che parte dai bisnonni degli attuali conduttori. Otto ettari e mezzo di aglianico del Vulture nell’agro di Venosa, suddivisi in quattro vigneti molto differenti, sia dal punto di vista pedoclimatico che da quello di età dei vigneti. Siamo nel Vulture, quindi parliamo di terreni tufacei di
Antonio Caggiano
“Se vuoi provare un aglianico fatto bene, vai a trovare Antonio Caggiano”. A parlare è il professor Moio, e mai oserei disobbedire a un suo consiglio. Lasciamo così la tenuta di Quintodecimo, a Mirabella Eclano, e in pochi minuti siamo a Taurasi, alle Cantine Caggiano. Fa freddo, è quasi buio e piove, rinunciamo al giro delle vigne. Prima di parlare di vino ci tiene a mostrarmi i suoi reportage
Mastrodomenico
Emanuela Mastrodomenico e il padre Donato mi aspettano sulla soglia della cantina. È la classica cantina di Barile; qui l’intera collina è punteggiata da portali che introducono a grandi spazi scavati nel tufo. Create dalla comunità albanese che si insediò a Barile (come in altre località del Vulture) cinque secoli fa, oggi costituiscono l’ambiente ideale per conservare il vino. L’azienda è condotta da Emanuela e Giuseppe, con la supervisione di
Musto Carmelitano
Sono anni che incontro Elisabetta e Luigi Musto Carmelitano andando per fiere in giro per l’Italia, e da sempre avevo l’intenzione di passare a trovarli in azienda. Intenzione che si è vieppiù rafforzata quando un paio di mesi fa ho aperto per cena una bottiglia di Maschitano. Arrivo a Maschito che è ancora buio. Mi aspettano al cancello, ripartiamo subito per andare in campagna, nelle vigne di Serre del Prete.
Carbone Vini
È successo tutto molto velocemente, sono ancora sorpreso dalla rapidità degli accadimenti. Avevo chiamato Sara Carbone, vignaiola in Melfi, per alcune informazioni, ed eccomi in Basilicata, pochi giorni dopo. Non so nemmeno perché, giuro che mi ero ripromesso di starmene un po’ tranquillo a casa. E il bello è che Sara nemmeno c’è, in Basilicata. Ho scoperto che vive in Friuli, e gran parte del lavoro per l’azienza (vendita e
Cantine del Notaio
Non so perché ma, tra le scelte di vita compiute per dare una sterzata al proprio destino, quella di mettersi a fare vino è tra le più quotate. Visti i chiari di luna, mi sembrerebbe più logico che un vignaiolo si alzasse una mattina per dire “Sai che c’è di nuovo? Quasi quasi mi trovo un bell’impiego in banca!” Ma questo non succede mai, o forse i wineblogger non ce