“La tecnica, per quanto utile e necessaria, spesso lavora contro la natura”. C’è tutto Alois Lageder in questa affermazione, prendere o lasciare. “Lavori nel rispetto della natura e usi le forze della natura per migliorare il terreno, la pianta e poi il vino”. La sua non è una conversione dell’ultimo minuto, ma un percorso lungo, iniziato sin dal suo ingresso in azienda. Azienda che ha una lunga storia, commerciando vino
Santerhof
Arrivo a Rio di Pusteria con una bella luce pomeridiana. All’ultima curva prima del paese mi si presenta uno scenario grandioso. Boschi, montagne innevate, il solito campanile ben temperato e proprio nel mezzo il castello di Freienthurn. C’è un clima alpino, siamo ai limiti della viticultura, “siamo l’azienda vinicola più a nord d’Italia”, mi dirà poi con aria compiaciuta Wilhelm Gasser, il proprietario di Santerhof, la cantina cui sono diretto.
Klosterhof
Prima di visitare un’azienda cerco di documentarmi, sulle guide e sul web, giusto per non apparire troppo sprovveduto a chi mi ospita. Così, al mio arrivo all’azienda Klosterhof di Caldaro, mi aspettavo di incontrare il titolare, Oskar Andergassen. A ricevermi è invece il figlio Hannes, che compare in foto (di Jörg Wilczek) nel bel libro “Vignaioli dell’Alto Adige” di Martin Kilchmann. Lì Hannes è poco più che un ragazzino. Quello che
Cantina Terlan
Prima o poi scriverò un libro sulle leggi di Murphy applicate alla fotografia. Una di queste prevede che la foto perfetta si mostrerà a voi solo se sarete al volante in autostrada a 130 km/h, senza piazzole in vista. Nel caso la piazzola vi fosse, e voi aveste la prontezza di spirito di fermarvi, abbondanti arbusti vi copriranno la visuale. È proprio questo che mi è capitato l’altro giorno mentre
Ansitz Dolomytos Sacker
Ci si lascia Bolzano alle spalle, e ci si inerpica sull’altipiano del Renon. Non c’è molta strada per arrivare all’Ansitz Dolomytos Sacker, ma ci impiego quasi due ore. Ad ogni tornante mi si apre un nuovo scenario, la fanno da padroni i rilievi del Catinaccio e dello Sciliar, e a me tocca fermarmi e scattare foto, non riesco a resistere. L’appuntamento è con Norbert Marginter, sono in anticipo e al
Tenuta Dornach – Patrick Uccelli
Patrick l’ho conosciuto in giro per fiere. Non è difficile da localizzare, è sempre al centro di qualche gruppetto allegro, di solito in compagnia dei colleghi Enrico Togni e Stefan Vaja. E non è difficile sentirselo subito amico, ha uno sguardo schietto e ridente, e un animo aperto alle possibilità della vita. È un altro agricoltore, come Alexander Agethle, di cui ho parlato di recente, che non vuole restare confinato nella specificità del
Pinot nero in Alto Adige
Ecco, siamo pronti. Le bottiglie allineate, i bicchieri lavati ed asciugati, i ragazzi dello staff, camicia bianca e grembiule nero, pronti a servire. Cominciano oggi le Giornate del Pinot nero, a Egna e Montagna, dove sarà premiata la migliore bottiglia del 2010 e dove ci saranno tre giorni di seminari e di assaggi. Winestories fa la sua parte, presentando questo video, girato nei mesi scorsi nei vigneti altoatesini. Oggi, come
Giornate del Pinot nero
Non avevo mai assistito ad un concorso enologico, e confesso di esserne rimasto impressionato. Affascinato dalla coreografia, innanzitutto. Le 80 bottiglie in fila, i sommelier che scivolano silenziosi tra i tavoli, i brevi conciliaboli delle coppie di degustatori, le mille sfumature rosse nei bicchieri, i tintinnii dei vetri. Insomma, puro cinema. Stupefatto, poi, dalla tenuta dei degustatori, che hanno retto all’assaggio di cinquanta campioni. Non pensano abbiano fegati, ma bensì
Stand Alto Adige
Ecco gli stand alto atesini, affollati più che mai. Ottimi vini, discussioni animate e tanta curiosità.
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