Ad accogliermi a Le Cantine di Hesperia trovo Anna Della Porta, la mamma, due sorelle ed una ragazzina che fa i compiti. È un caldissimo pomeriggio di maggio, e l’offerta di acqua fresca e caffè viene accolta con entusiasmo. Appena mi riprendo, Anna mi carica in auto e andiamo alla ricerca dei vigneti. Siamo nelle campagne di Castel Campagnano, nell’Alto Casertano. Un ettaro e mezzo di una vecchia vigna –
La bottiglia – Falerno del Massico – Papa
Antonio Papa e il suo Falerno del Massico, raccontati da Salvatore Esposito, Vineapolis.
La bottiglia – Taurasi Vigna Cinque Querce – Salvatore Molettieri
Ancora da Vineapolis con Salvatore Esposito, e ancora Campania. Oggi in Irpinia, con il Taurasi Riserva Vigna Cinque Querce di Salvatore Molettieri.
Galardi – Terra di Lavoro
Uno dei principali motivi per cui invidio i ragazzi (a parte l’elasticità delle articolazioni) è per il fatto che non hanno ancora letto certi libri fondamentali o visto certi film imperdibili. Insomma, per dirla col poeta, invidio “l’aver tutto per possibilità”. Ma nel mondo nel vino io sono ancora un ragazzino imberbe, ingenuo come Biancaneve, e ho ancora migliaia di nuove gioie da provare. E così, una sera a
Mustilli
Due anni fa avevo fatto un video e qualche foto per l’azienda Mustilli, nel Sannio. Poi, per strategie da blogger, avevo preferito inserirlo nel mio altro blog, Napolistories.it, con l’idea di caricarlo su questo un mese dopo. Ovviamente poi ho dimenticato di farlo, e così pongo rimedio oggi. Purtroppo, un anno fa Leonardo Mustilli ci ha lasciati, e questo rende il video malinconico e prezioso. Così scrivevo due anni fa:
Montevetrano
Ho capito che Silvia Imparato mi sarebbe piaciuta molto già dalla prima telefonata. Erano solo indicazioni di servizio sul come raggiungere l’azienda di Montevetrano (fondamentali, se non volete vagare per ore nelle campagne), ma il tono amichevole e ironico ha subito fatto abbassare le difese che in genere metto su quando incontro i “grandi vini”. La conferma l’ho avuta durante l’intervista, anche se proprio intervista non la si può chiamare. Ho
La Sibilla – Vendemmia
Quando sono a Napoli, un salto da Luigi e Restituta lo faccio sempre. E’ una bella famiglia, ed io mi sento di casa. Sono molto ospitali, c’è una nonna chiusa in cucina che produce a ritmo continuo, e le porzioni sono inumane. Se lavori dodici ore in campagna va tutto bene, ma se sei uno che si sposta dall’auto al computer e viceversa, son tutte cellule adipose che si depositano