Non avevo mai assistito ad un concorso enologico, e confesso di esserne rimasto impressionato. Affascinato dalla coreografia, innanzitutto. Le 80 bottiglie in fila, i sommelier che scivolano silenziosi tra i tavoli, i brevi conciliaboli delle coppie di degustatori, le mille sfumature rosse nei bicchieri, i tintinnii dei vetri. Insomma, puro cinema. Stupefatto, poi, dalla tenuta dei degustatori, che hanno retto all’assaggio di cinquanta campioni. Non pensano abbiano fegati, ma bensì
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