«Cambiare restando fedeli a sé stessi. Innoviamo in continuazione, studiamo le nuove tecnologie per estrarre tutti gli aromi dalla nostra frutta. Ma allo stesso tempo rispettiamo le nostre radici, e l’ambiente che ci ospita, ricordando sempre la grande fortuna di lavorare dove gli altri fanno le ferie». A parlare è Karin Roner, rappresentante della terza generazione della famiglia che produce distillati a Termeno dal 1946. «Utilizziamo la frutta delle nostre
Ritterhof
L’indirizzo è perfetto, Strada del Vino 1, Caldaro. Lo è anche la posizione, la Tenuta Ritterhof affaccia su vigne che digradano verso il lago di Caldaro, ma proprio accanto scorre la provinciale. E così c’è un flusso costante di turisti che si fermano a degustare al punto vendita, o approfittano del bel ristorante al piano superiore. Per non sbagliare, cercate lungo la strada un enorme grappolo di pietre blu, alto
Lieselehof
«Sono un perfezionista, fare vino è una lotta contro gli errori. Non è un prodotto qualsiasi, se sbagli non puoi rimediare, devi aspettare un anno. Allora bisogna eliminare gli errori in anticipo, pianificando ciò che è realizzabile, accettando quel tanto di rischio necessario per fare grandi cose». C’è tutto Werner Morandell, tenuta Lieselehof a Caldaro, in queste frasi; un uomo pratico, bravo nel suo lavoro, sempre alla ricerca del meglio.
Klosterhof
Prima di visitare un’azienda cerco di documentarmi, sulle guide e sul web, giusto per non apparire troppo sprovveduto a chi mi ospita. Così, al mio arrivo all’azienda Klosterhof di Caldaro, mi aspettavo di incontrare il titolare, Oskar Andergassen. A ricevermi è invece il figlio Hannes, che compare in foto (di Jörg Wilczek) nel bel libro “Vignaioli dell’Alto Adige” di Martin Kilchmann. Lì Hannes è poco più che un ragazzino. Quello che