Della Tenuta Mazzolino, a Corvino San Quirico nell’ Oltrepò Pavese, ve ne avevo parlato già qui. E quando a settembre Francesca mi ha telefonato per riprendere la vendemmia sono stato molto contento. Perché nella Tenuta Mazzolino si sta proprio bene; vigne a perdita d’occhio, ottimi vini, nuvole di bambini che inseguono scalzi le farfalle, un’atmosfera rilassata anche sotto stress. Insomma, sembra di essere in un film di Bernardo Bertolucci. Io,
Peter Dipoli
“Il vino deve essere capito. Tanta gente sa molto ma non capisce niente. Sapere si può sapere, basta andare in internet, ma capire è un’altra cosa. Bisogna almeno usare il sapere per capire, ma tanti se ne fregano di capire, pensano di sapere tutto”. E Peter Dipoli il vino lo capisce di sicuro, ha studiato e viaggiato, tanto è vero che con orgoglio mi dice “io mi sono sposato a
Franz Haas
Fisico robusto da contadino, testa da ricercatore – decorata da un gran paio di baffi – Franz Haas è sempre alla ricerca della sua zolla filosofale, la vigna perfetta per creare il vino ideale. Di solito, i vignaioli provano a spiegarti perché i loro vini siano così buoni. Franz, invece, cerca sempre di capire com’è che potrebbe migliorarli. Lo raggiungo in un pomeriggio di metà settembre; cassoni pieni d’uva emettono
Tenuta J. Hofstätter
«La mia azienda è stata fondata da Joseph Hofstätter, lo zio della mia nonna materna, nel 1907. Lui era il fabbro del paese, ma intanto produceva vino per l’osteria della moglie. Quando capì che la produzione ed il commercio dei vini erano più redditizi, non esitò a cambiare lavoro. La seconda generazione aziendale è rappresentata da Konrad Oberhofer, mio nonno Corrado, che sposò la nipote di Joseph Hofstätter. Il terzo
Castel Juval – Unterortl
Si sale per tornanti stretti, pensando “ma sarò sulla strada giusta? Possibile ci siano vigne in posti tanto impervi?” Poi un piccolo slargo, ed ecco l’ingresso della tenuta Castel Juval – Unterortl. Il cortile è occupato da un enorme autotreno, di quelli che girano l’Italia per gli imbottigliamenti. Martin Aurich va su e giù col muletto caricando bancali, e pare divertirsi parecchio; la moglie Gisela un po’ meno, indaffarata com’è
Cantina Girlan
Ha un aspetto austero, la Cantina Girlan di Cornaiano. Sarà la giornata grigia, o le mura dell’edificio anch’esse grigie punteggiate da finestre piccole, ma l’impressione è quella di entrare in un convento. Anche l’enoteca ha volte grigio-scure, ma i faretti che illuminano lunghe file di bottiglie e una musica lounge mi fanno sperare che uscirò di qui dopo una buona bevuta, invece che dopo qualche penitenza. Ad attendermi c’è Gerhard
Falkenstein
Naturno, Monte Sole della Val Venosta. Nuvole bianche e basse si stagliano sul fondo verde scuro dei boschi di conifere. Sono nell’azienda Falkenstein, in attesa di Franz Pratzner, il titolare. Quando arriva, ho subito un’impressione di forza, spalle larghe e andatura da rugbista. Ha un bel sorriso, con gli occhi azzurri che si riducono a due fessure. Dev’essere un tipo coraggioso, se a fine anni ’80 ha avuto l’animo di
Castelfeder
« Per la nostra famiglia, vite e vino sono diventati un progetto di vita. L’azienda fu fondata nel 1969 da mio nonno Alfons, con quindici ettari intorno alla collina di Castelfeder, ad Egna, dove ancora oggi si trova la gran parte dei nostri vigneti. Mio padre Günther ha preso le redini dell’azienda nell’89, mentre io sono subentrato nel 2005, e seguo tutta la parte tecnica. Subito dopo è arrivata mia
Tenuta Mazzolino
Arrivo in anticipo alla Tenuta Mazzolino, a Corvino San Quirico, nel cuore dell’Oltrepò Pavese. C’è solo la signora Cinzia, che mi prepara un indispensabile caffè. Ho tempo di guardarmi intorno, è tutto molto ben tenuto, elegante ma senza orpelli. Sto riprendendo dei ciliegi in fiore quando arriva Francesca Seralvo, che dirige la tenuta, e subito dopo Stefano Malchiodi, managing director. Andiamo subito in campagna, c’è il sole e stare in
Elena Walch
L’azienda della famiglia Walch è a Termeno, in un antico convento acquistato dai gesuiti nel 1869. Una cantina storica, siamo ormai alla quinta generazione, ma è con l’arrivo di Elena, che sposa Werner Walch, che riesce a imporsi sui mercati internazionali. Elena, fresca di studi in architettura e un carattere deciso, prende le redini dell’azienda e mette subito in chiaro le cose: le dà il suo nome. «Volevo legare il