Nell’ottima guida Vini e cantine dell’Alto Adige, di Christoph Tscholl e Angelika Deutsch, Manni Nössing è indicato come uno dei produttori più simpatici della regione. Immaginatevi quindi il mio stupore quando, raggiungendomi in motorino nel cortile della sua azienda, levandosi il casco mi dice: «Io sono un tipo antipatico!». Così, giusto per mettere le cose in chiaro. In realtà è solo stanco, è stato in vigna dall’alba, ora è quasi
Tenuta Dornach
Patrick Uccelli ha uno sguardo schietto e ridente, e un animo aperto alle possibilità della vita. È un agricoltore che non vuole restare confinato nella specificità del suo mestiere. Per lui, più colture significano più cultura. Elabora pensieri interessanti sul nostro rapporto con la natura, col cibo, e non si limita ad enunciarli, ma con la moglie Karoline prova a metterli in pratica nella sua azienda a Salorno, la Tenuta
Cantina S. Michele Appiano
Non è stato semplice arrivare ad Hans Terzer, enologo, cuore e motore della Cantina San Michele Appiano. Sono giorni di vendemmia, e durante l’incontro sembra essere sulle spine, sa che a momenti arriveranno centinaia di rimorchi carichi d’uva, e lui deve essere pronto a riceverli. Provo a dargli due indicazioni per la video-intervista, ma con uno sguardo mi fa capire che non c’è niente da spiegargli, e allora partiamo. «La
Weinhof Kobler
Conosco Armin Kobler da anni, per alcuni incontri nelle fiere del vino e per le comuni frequentazioni sui social. Ho sempre ammirato il suo equilibrio; veste elegante, ma con sobrietà, partecipa alle discussioni sui social con puntiglio, ma senza mai trascendere. Così non mi stupisco quando mi accoglie nella sala di degustazione del Weinhof Kobler: tutta bianca, tavolo bianco, sedie bianche, l’attenzione rivolta solo alla bottiglia in esame. Un’esperienza zen.
Merano Wine Festival 2015
Se amate la solitudine, non andate al Merano Wine Festival. Se la riuscita di una manifestazione si vede dalla folla, allora questa edizione 2015 è andata davvero bene.Tanto per darvi un’idea, in certi momenti non c’era nemmeno lo spazio per poggiare a terra il cavalletto. Allora, macchina sullo spallaccio e via.