Uno dei principali motivi per cui invidio i ragazzi (a parte l’elasticità delle articolazioni) è per il fatto che non hanno ancora letto certi libri fondamentali o visto certi film imperdibili. Insomma, per dirla col poeta, invidio “l’aver tutto per possibilità”. Ma nel mondo nel vino io sono ancora un ragazzino imberbe, ingenuo come Biancaneve, e ho ancora migliaia di nuove gioie da provare. E così, una sera a
Madonna delle Grazie
Cantine Madonna delle Grazie nasce nel 2003. Ma l’azienda agricola di Giuseppe Latorraca, e dei figli che oggi lo affiancano, ha una storia antica, che parte dai bisnonni degli attuali conduttori. Otto ettari e mezzo di aglianico del Vulture nell’agro di Venosa, suddivisi in quattro vigneti molto differenti, sia dal punto di vista pedoclimatico che da quello di età dei vigneti. Siamo nel Vulture, quindi parliamo di terreni tufacei di
Piaggia
Tutto è cominciato con una telefonata. Voce di giovane donna, decisamente toscana. “Ho visto un suo video sul web, mi è piaciuto molto, ne vorrei uno così anche per la nostra azienda. Vediamoci al Vinitaly, così ci accordiamo. Ah, dimenticavo, il mio babbo è un tipo difficile, ha già detto di no ad altre proposte, mi raccomando!” Il babbo in questione è Mauro Vannucci, che da venticinque anni a Poggio
Basilisco
Di solito, le difficoltà di scrivere un pezzo sono dovute alla mancanza di argomenti. In questo caso, parliamo dell’azienda Basilisco, ci sono fin troppe cose da dire, tante che non so da dove cominciare. Dal vulcano che tutto sovrasta? Dagli shesh, le antiche cantine in tufo? O delle origini albanesi della comunità? Comincio dalle vigne, dai vini, o da Viviana che li produce ? Per fare ordine, direi di partire
Cantine del Notaio
Non so perché ma, tra le scelte di vita compiute per dare una sterzata al proprio destino, quella di mettersi a fare vino è tra le più quotate. Visti i chiari di luna, mi sembrerebbe più logico che un vignaiolo si alzasse una mattina per dire “Sai che c’è di nuovo? Quasi quasi mi trovo un bell’impiego in banca!” Ma questo non succede mai, o forse i wineblogger non ce
Luce e colore delle Marche
Ho cominciato a preoccuparmi quando ho visto che i relatori erano due. Il panico è scattato quando ho capito che avrebbero mostrato numerose slides, costringendomi a cambiare i diaframmi della macchina per poterle riprendere. Quando poi uno dei due relatori si è messo a vagare per la stanza ho cominciato a imprecare, e ho smesso solo ieri pomeriggio, alla fine del montaggio. A questo aggiungete le luci fioche e il
Villa Favorita 2017
C’è un momento particolare, nelle giornate di incontro dei vignaioli di VinNatur a Villa Favorita, che mi è particolarmente caro. È verso le sette di sera, un’ora magica; una luce dorata avvolge le scale della villa, e i vignaioli, finalmente liberi, vanno a godersi sulla scalinata gli ultimi raggi di sole. Girano bottiglie e bicchieri, c’è un clima disteso. Hanno parlato tutto il giorno con i visitatori, e trovano ancora
Luigi Moio – Quintodecimo
I miei undici affezionati seguaci mi implorano di fare video brevi, ma come si fa a interrompere il professor Moio? Io di domande gliene ho fatte al massimo due, ma lui non ha bisogno di essere interrogato. È uno studioso, ha un’esperienza enorme, e gli piace insegnare. Una miscela perfetta per un’intervista-fiume. Ma non vi annoierete, ve l’assicuro. Arrivo in azienda in un’uggiosa mattinata primaverile. Luigi ci accoglie nel suo
Pojer e Sandri – Una visita
Quando l’amico Mario Pojer mi ha chiamato per dirmi che, insieme al socio Fiorentino Sandri, avevano deciso di rinnovare l’archivio video-fotografico, ne sono stato molto felice. Per vari motivi. Innanzitutto perché tornare in Trentino è sempre un gran piacere, poi perché lavorare in un’azienda che si conosce bene è un bel modo di rivedere vecchi amici, e infine perché sapevo di poter contare sul tortèl di patate di Carmela. Tutto
La Mosella a Terroir Marche
Adesso, per vantarmi, potrei elencarvi tutti i tipi di Riesling bevuti ad Ascoli, a Terroir Marche. Giusto per lo sfizio di scrivere per una volta anch’io Trockenbeerenauslese. Ma siccome i vini assaggiati, e i vignaioli conosciuti, mi sono piaciuti molto, allora prima poi in Mosella ci vado davvero, e una bella lezioncina non ve la toglie nessuno. Intanto ecco qualche breve intervista ai produttori tedeschi presenti a Terroir Marche. Un