Com’è nato il blog Winestories? E perché? E come si fa a comunicare il vino? A farmi queste domande, e soprattutto a convincermi di mettermi dall’altra parte dell’obbiettivo è stato Eugenio Muzzillo (Terre del Gufo), in un tranquillo pomeriggio calabro. Se proprio non avete niente da fare…
Dieci anni di Winestories
Oggi Winestories compie dieci anni. Dieci anni fatti di incontri, cantine, fotografie, vini, libri, bottiglie, pioggia, vignaioli, email, vigneti, autostrade, telefonate, video, fiere, paesaggi, risate, enoteche, pensieri, territori, autogrill, agriturismi, stampatori, fango, scoramenti, sole, grafici, forature, interviste, bicchieri, soldi, camminate, caldo, consorzi, alberghi, cene, idee, valigie, viti, freddo, sigari, feste, amici…soprattutto tanti amici che mi hanno accompagnato ed aiutato in questo viaggio. Un grazie a tutti.
Galardi – Terra di Lavoro
Uno dei principali motivi per cui invidio i ragazzi (a parte l’elasticità delle articolazioni) è per il fatto che non hanno ancora letto certi libri fondamentali o visto certi film imperdibili. Insomma, per dirla col poeta, invidio “l’aver tutto per possibilità”. Ma nel mondo nel vino io sono ancora un ragazzino imberbe, ingenuo come Biancaneve, e ho ancora migliaia di nuove gioie da provare. E così, una sera a
Cantine del Notaio
Non so perché ma, tra le scelte di vita compiute per dare una sterzata al proprio destino, quella di mettersi a fare vino è tra le più quotate. Visti i chiari di luna, mi sembrerebbe più logico che un vignaiolo si alzasse una mattina per dire “Sai che c’è di nuovo? Quasi quasi mi trovo un bell’impiego in banca!” Ma questo non succede mai, o forse i wineblogger non ce
G.D. Vajra Vendemmia 2017
Ho sempre considerato una vera fortuna l’essere presenti nel momento in cui le cose accadono, poter assistere alla creazione di un progetto artistico o all’esecuzione di un lavoro ben fatto. Una di queste situazioni è la vendemmia. Trovarsi ospiti di un’azienda vinicola nei giorni che precedono la raccolta dell’uva è come essere in attesa di un uragano (benevolo). Si avverte una tensione positiva, la cantina vuota brilla e odora di
Orange Wines
Nell’ultimo post avevo pubblicato il video in cui Simon Woolf chiedeva una mano per sostenere (con Kickstarter) la pubblicazione di Amber Revolution, il suo libro su gli orange wines. Approfittando dell’occasione d’aver sottomano uno dei maggiori esperti del settore, ho chiesto a Simon: “ma cosa sono gli orange wines?” Nel video la sua risposta. Nelle foto, gli incontri di Simon con Tamara Lukman, Janko Stekar e Josko Gravner. Salva
Amber Revolution
Cosa fai se hai una bella storia per le mani e vuoi scriverci un libro, ma non riesci a finanziartelo? Semplice, il libro lo vendi prima di stamparlo, con Kickstarter. È quello che ha fatto Simon Woolf, giornalista inglese che, tra le altre cose, scrive su Decanter e sul suo blog, themorningclaret. Da qualche anno ha scoperto i vini bianchi macerati, gli orange wines – “all’inizio non capivo nemmeno se
Luce e colore delle Marche
Ho cominciato a preoccuparmi quando ho visto che i relatori erano due. Il panico è scattato quando ho capito che avrebbero mostrato numerose slides, costringendomi a cambiare i diaframmi della macchina per poterle riprendere. Quando poi uno dei due relatori si è messo a vagare per la stanza ho cominciato a imprecare, e ho smesso solo ieri pomeriggio, alla fine del montaggio. A questo aggiungete le luci fioche e il
Moser
Oramai è un’abitudine consolidata, tra campioni dello sport e divi dello spettacolo: al top della carriera, una bella azienda vinicola, un enologo di fama e tante belle bottiglie con il proprio nome. Aveva cominciato Nils Liedholm, e dopo di lui una valanga. Da Sting a Mick Hucknall (il rosso dei Simply Red), da D’Alema a Bruno Vespa. Cosa che spesso non fa felici i vignaioli veri, quelli che in vigna
Pojer e Sandri – Una visita
Quando l’amico Mario Pojer mi ha chiamato per dirmi che, insieme al socio Fiorentino Sandri, avevano deciso di rinnovare l’archivio video-fotografico, ne sono stato molto felice. Per vari motivi. Innanzitutto perché tornare in Trentino è sempre un gran piacere, poi perché lavorare in un’azienda che si conosce bene è un bel modo di rivedere vecchi amici, e infine perché sapevo di poter contare sul tortèl di patate di Carmela. Tutto
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