MENUMENU
  • Home
  • Regioni
    • Abruzzo
    • Alto Adige
    • Basilicata
    • Calabria
    • Campania
    • Emilia Romagna
    • Friuli Venezia Giulia
    • Lazio
    • Liguria
    • Lombardia
    • Marche
    • Molise
    • Piemonte
    • Puglia
    • Sardegna
    • Sicilia
    • Toscana
    • Trentino
    • Umbria
    • Val d'Aosta
    • Veneto
    • Varie
  • Servizi
  • Scopri Winestories
  • Gallery
  • Chi sono
  • Contatti

Winestories

Un blog che parla di vino, viti e vignaioli

Terredora

15 Novembre 2011 Lascia un commento

video: Mauro Fermariello   montaggio: Mauro Di Schiavi

In geografia, le distanze sono relative. Montefusco, in Irpinia, dista da Napoli solo 70 km, ma è certamente più vicina a Berna.

Si respira aria buona, il paesaggio è ordinato, pulito, dà un’aria di laboriosità. Anche il clima è diverso, il mare è lontano, e allora inverni rigidi ed estati fresche.

E’ qui che Walter Mastroberardino, nel ’94, ha cercato una nuova avventura nel mondo del vino, uscendo dall’azienda familiare e fondando Terredora.

Un’azienda giovane, quindi, ma alle spalle 130 anni di esperienza. I Mastroberardino, infatti, rappresentano una buona parte della storia del vino campano, e a loro va il merito d’aver saputo valorizzare i vitigni di Greco di Tufo, Fiano di Avellino ed Aglianico. Col tempo non sono certo mancate le soddisfazioni, come i recenti riconoscimenti di Wine Spectator ed altri.

Oggi Walter Mastroberardino può contare sull’aiuto dei figli Paolo (si occupa delle tenute agricole e del mercato nazionale), Lucio (direzione tecnica della cantina ed export) e Daniela (amministrazione e pubbliche relazioni), ritagliando per sé  il ruolo di supervisore.

L’azienda produce 1.200.000 bottiglie, su circa 200 ettari di vigneti, dislocati nei comuni limitrofi (Gesualdo, Montefalcione, Montemiletto, Pietradefusi e Santa Paolina), dislocati tutt’intorno l’azienda. L’altezza dei vigneti va dai 350 ai 650m, i terreni sono terreni argilloso-calcarei,  ben esposti.

Daniela mi porta in campagna per le riprese, e lì possiamo così verificare l’argillosità dei terreni. A lavoro finito, ci fermiamo a chiacchierare al sole, e Daniela mi racconta di quando il padre saliva a Milano, negli anni ’60, con le bottiglie di Greco e Fiano sottobraccio, allora sconosciute ai più. E se oggi i vini campani sono conosciuti e apprezzati, sicuramente il merito va ad imprenditori lungimiranti come lui.

di più: www.terredora.com

Taurasi, paese del vino
Dogliani,Dolcetto e Corti

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cerca

About Me

Mi chiamo Mauro Fermariello, e sono nato a Napoli nel 1958. Laureato in Scienze Agrarie, ho presto abbandonato il lavoro in campagna per seguire la mia passione per la fotografia.

Mi sono trasferito così a Milano nel 1990, cominciando a collaborare con diverse testate, interessandomi di reportage, ed approfondendo il mio interesse per gli argomenti scientifici.

Ultimi post

La Salceta – Ettore Ciancico

Tenuta Natalina Grandi

Mercato dei vini dei Vignaioli Indipendenti 2022 – FIVI

Quota 101

Viaggio in Francia – Lucien Boillot

Archivi mensili

©2023 · WineStories · Privacy Policy · Fotosintesi · Napolistories · inValgrande