video: Mauro Fermariello montaggio: Mauro Di Schiavi
L’azienda Vadiaperti, della famiglia Troisi, è a Montefredane, sulle colline della valle del Sabato, in contrada Vadiaperti. I terreni coltivati sono tra i 400 ed i 600m s.l.m., situati nei comuni di Montefredane, Montefusco e Prata.
Qui Antonio Troisi, professore di storia, nell’84 capì che il fiano prodotto meritava di andare in bottiglia. Un’idea che oggi appare scontata, ma che allora rivoluzionò la viticultura irpina; sono passati infatti solo pochi anni, ma il panorama della viticoltura campana è completamente modificato.
Una storia da bianchisti di classe, alla ricerca di vini semplici e austeri.
Un percorso in solitario, senza curarsi delle “novità” che fiorivano intorno, credendo nella bontà del proprio lavoro; al fiano, nel ’90 si aggiunse il greco di tufo, e nel ‘93 la coda di volpe. Vitigno meno noto, di difficile vinificazione, che nacque per una scommessa del giovane figlio Raffaele, che dopo gli studi in chimica cominciava a seguire le orme del padre.
Oggi è Raffaele che conduce l’azienda, e lo fa con mano sicura, nel rispetto delle idee paterne: vitigni autoctoni, massima cura in vigna, flessibilità nelle tecniche di conduzione.
Per buona parte del nostro incontro, Raffaele si tiene sulle sue. Molto tecnico, molto preciso, prudente come un giocatore di scacchi.
Andiamo in cantina per gli assaggi; è fresco, quasi freddo rispetto all’esterno, così come freddi sono gli acciai che ci circondano. Parliamo meno, ora, ma mi accorgo subito della trasformazione di Raffaele: ha uno sguardo diverso, più acceso, e c’è entusiasmo nella sua voce, mi incalza porgendomi un bicchiere dopo l’altro: ”Prova questo, è quello della prima settimana di vendemmia. E senti questo, senti come cambia alla seconda settimana!”.
E’ un entusiasmo coinvolgente, non mi faccio pregare, e accetto tutti i bicchieri che Raffaele mi passa. Con stupore (non dimenticate la mia dichiarata ignoranza!) scopro come pochi giorni di differenza possano dare risultati così diversi, e non faccio in tempo a dire “Mi piace”, che ne provo uno ancora migliore.
Di più: www.vadiaperti.it
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