Era stato Marcello Vaona, (Novaia) a presentarmi Enrico Brendolan, in una memorabile cena estiva dove, insieme ad un bel gruppo di vignaioli della Valpolicella, contribuimmo a a far sparire un numero imprecisato di bottiglie (nebbioli, alla cieca) e polli arrosto. Enrico mi aveva spiegato dove fosse la sua enoteca ed io, come sempre, avevo fatto finta di capire. Mi aveva fatto una buona impressione, e mi ero ripromesso di tornare a trovarlo al più presto. Mi ci è voluto più di un anno, e manco a farlo apposta ci ho incontrato due amici, Filippo Filippi (Castel Cerino) e Francesco De Franco (‘A Vita). Sempre un buon segno, quando in un’enoteca ci trovi a bere i vignaioli. Da lì è partito l’invito a presentare da lui i miei libri, e l’idea di intervistarlo per Winestories.
Di Enrico mi aveva interessato, più dell’aspetto enotecario, quello culturale. Di formazione farmacista, dopo anni trascorsi ad accumulare esperienze enoiche in giro per il mondo, Enrico ha capito che proprio a casa poteva trovare molte risposte alle sue domande. Ecco così nascere Valpoliterra, un’associazione culturale per valorizzare quella autentica miniera enologica che è la Valpolicella. Nel video, ho provato a darvene un’idea, ma se ci andate di persona è molto meglio.
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