Dopo Marguet e Tarlant, adesso è la volta di Vazard Coquard. A riceverci con un sorriso accogliente è Jean-PierreVazard. Matilde è entusiasta che sia un vigneron indipendent, e subito mi chiede una foto con lui.
Ci accompagna per il consueto giro in cantina, e questa volta i commenti sono unanimi, “è un ottimo tecnico, sa quello che vuole, e non cerca fantasiose scappatoie poetiche”. Viene subito ribattezzato come il “Mario Pojer della Champagne”.
La sala di degustazione è piccola e dai colori caldi, accesi dagli ultimi raggi del tramonto. Comincio a sentire la stanchezza della giornata, e una sedia sotto di me e diversi bicchieri di champagne davanti sono la soluzione più brillante che potessi sperare.
Lascia un commento