
WhatsApp, se noti questi cambiamenti è troppo tardi: si sono impossessati del tuo account - winestories.it
Un furto di account su WhatsApp può avvenire in pochi secondi. Ecco i segnali da riconoscere e le difese da attivare subito.
Un messaggio mai inviato, un accesso negato, una foto profilo cambiata senza motivo. Episodi all’apparenza minimi, che spesso vengono ignorati, possono invece rappresentare l’inizio di un attacco digitale. Chi prende il controllo di un account WhatsApp lo fa in modo rapido e invisibile, sfruttando la disattenzione dell’utente e le lacune nelle impostazioni di sicurezza. Nel 2025, il rischio di furto d’identità digitale tramite app di messaggistica è aumentato, con modalità sempre più sofisticate. Comprendere come si muovono gli attaccanti è il primo passo per proteggere il proprio spazio online e impedire che i contatti vengano coinvolti in truffe a catena.
Quando l’attacco è già iniziato: i segnali da riconoscere
Le tecniche più diffuse per sottrarre un profilo partono quasi sempre da messaggi inconsueti. Se un amico scrive per chiedere spiegazioni su una conversazione mai avvenuta, oppure segnala un tuo messaggio sospetto, potrebbe significare che qualcun altro sta comunicando al posto tuo. La stessa cosa vale per l’eliminazione improvvisa di intere chat o la modifica del nome utente.
Un altro campanello d’allarme è rappresentato dai codici di verifica ricevuti via SMS senza aver richiesto l’accesso. Spesso il truffatore cerca poi di ottenere il codice inviando un messaggio fingendo di essere un contatto affidabile. Se il codice viene condiviso, l’account viene immediatamente spostato su un nuovo dispositivo. A quel punto l’utente originale non può più accedere e viene completamente estromesso.

Anche l’inserimento in gruppi sconosciuti, la comparsa di numeri internazionali, o l’impossibilità improvvisa di aprire l’app sono indicatori chiari di una compromissione in atto. È fondamentale rispondere a questi segnali senza esitazioni: ignorarli significa lasciare campo libero a chi cerca di usare il tuo numero per truffe o frodi più grandi.
Truffe, furti e strumenti di difesa: cosa succede davvero su WhatsApp
Uno degli schemi più frequenti resta quello del codice a 6 cifre. Il criminale inserisce il tuo numero su un nuovo smartphone, forza l’invio del codice di accesso e cerca in tutti i modi di fartelo consegnare. Basta una risposta sbagliata e il controllo passa di mano. Ma non si tratta dell’unico rischio: esistono link ingannevoli, sondaggi finti, richieste economiche firmate da nomi noti, tutto costruito per generare fiducia immediata e spingere l’utente a cliccare o rispondere.
Una volta preso l’account, il truffatore può accedere anche ad altri dati salvati: foto, contatti, posizioni, conversazioni private. Può usarli per ricattare, per vendere dati sul mercato nero o per truffare altri a nome tuo. In certi casi, vengono installate applicazioni spia per monitorare in tempo reale tutte le azioni.
WhatsApp sta introducendo strumenti sempre più rigidi per impedire questi scenari. La verifica in due passaggi e la crittografia end-to-end dei backup sono diventati strumenti fondamentali. Ma la sicurezza dipende anche da chi usa l’app. Attivare ogni impostazione di protezione disponibile è essenziale. Le opzioni oggi includono il blocco dei gruppi sconosciuti, la protezione dei file ricevuti, la limitazione della visibilità dell’account.
La regola resta una: non abbassare mai la guardia. Ogni tentativo sospetto va bloccato sul nascere. Perché in rete, chi sbaglia una sola volta, rischia di perdere molto più di un semplice numero di telefono.