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Beppe Rinaldi

Non è facile avere a che fare con Beppe Rinaldi; può decidere che gli vai a genio, e fermarsi con te a lungo, così come anche gentilmente liquidarti con una battuta. Se ti chiamano “Citrico”, ci sarà bene un motivo. Avevo invano provato a intervistarlo per due anni di seguito, alla manifestazione di Vini Veri, a Cerea. Non c’ero riuscito, protetto com’era da un fitto capannello di amici con cui discuteva animatamente, e ogni volta era venuta in mio soccorso la figlia, Marta. Ed è a lei che telefono, perché interceda affinché il padre mi conceda un paio d’ore del suo tempo. È una telefonata strana, io chiedo, Marta traduce, e Beppe, nel sottofondo, che borbotta “ma cosa vuoi fare l’intervista, ancora a parlare di vino, che noia!”

Ma andare a Barolo e non incontrare Beppe Rinaldi è come andare a Napoli e non mangiarsi una pizza. Un viaggio a vuoto. E allora strappo un appuntamento, ed ecco il resoconto video del nostro incontro.

Published by
Antonella Boccasile