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Winestories

Un blog che parla di vino, viti e vignaioli

Pojer e Sandri

11 Gennaio 2012 16 commenti

Presentazione Slow Wine. Mi avvicino al tavolo dei trentini e chiedo: “Chi di voi si fa intervistare?” Tutte le braccia si tendono nella stessa direzione, come a dire “è lui che sa!”.

Il prescelto è un signore dalla faccia simpatica e dalla parlantina sciolta, Mario Pojer, e mentre lui parla non faccio che pensare che è identico ad Asterix. Stessi baffi, stessa arguzia.

Quando decido di andare in Trentino, la prima visita è alla sua azienda, la Pojer e Sandri  di Faedo.

Qui incontro anche il socio, Fiorentino Sandri; lavorano insieme praticamente da sempre (37 anni); sembra il batterista di un gruppo rock anni ‘70, e si occupa della parte agronomica dell’azienda, lasciando a Mario il lavoro in cantina e le pubbliche relazioni (cioè, i rompiballe come me).

Fiorentino è indaffaratissimo, si presta a foto e intervista e scappa via; io resto sul groppone di Mario, che mi adotta per tutta la trasferta in Trentino.

Il primo giorno visitiamo l’azienda, le cantine, i vigneti in Val di Cembra, un ristorante (dove mi fa provare i vini degli altri), poi mi porta in cima a una montagna per mostrarmi un progetto nascente, infine (ormai è buio) visitiamo l’acetaia, dove annuso gli aceti più incredibili.

Mario ha l’entusiasmo di un ragazzo. Mi racconta degli inizi, nel ’75, dove due ventenni  mettono insieme pochi risparmi e un po’ di terra (2 ha), e provano a fare il vino.

Sarà stata l’incoscienza, ma va subito bene. Una bella etichetta (un’incisione di Dürer), ma soprattutto un innovativo Müller Thurgau li impongono all’attenzione del mercato. Seguono uno Chardonnay ed una più autoctona Nosiola, li nota anche Veronelli, ed eccoli così in pochi anni nei ristoranti newyorkesi. Sembra una favola, ma dietro ci sono talento, tenacia e voglia di capire. Mario ha una testa da scienziato, ogni problema tecnico diventa una sfida; l’uva arriva in cantina troppo sporca? Ecco una “lavatrice”, che elimina le impurità ed esalta i lieviti autoctoni. Ossidazioni nella vinificazione dei bianchi? Ecco una mongolfiera che insuffla azoto, e il problema è risolto. Tutto brevettato, e con successo internazionale.

E poi, tanto studio; ogni anno, a stagione conclusa, si andava dall’altra parte del mondo a vedere cosa facevano gli altri, e ad accumulare vendemmie su vendemmie.

Oggi sono una bella realtà, 26 ettari per 250.000 bottiglie, con la soddisfazione di essere un riferimento nel territorio.

Nei giorni seguenti Mario mi procura gli appuntamenti con gli altri produttori e mi invita ad una degustazione con il prof. Fulvio Mattivi, di S.Michele all’Adige, e il prof. Waterhouse, dell’università di Davis, California. Avete visto le foto delle bottiglie in fondo all’articolo?

Ecco, non le ha aperte tutte, ma quasi. Fortuna che l’albergo era molto vicino.

di più: www.pojeresandri.it

 

Anna Maria Abbona
Eugenio Rosi

Comments

  1. Dea dice

    12 Gennaio 2012 at 17:20

    This is bar none my favorite Italian winery ever, everything they make is super delicious. Plus Mr. Mario Pojer is an inventor, a creative person who is passionate about his work and loves what he does. I have visited them, tried some of their products and can’t wait to try them all. No I don’t work for them I am just a big, big fan.

    Rispondi
  2. Mattia Filippi dice

    13 Gennaio 2012 at 18:38

    CHAPEAU
    Chapeau, é ciò che ho pensato una volta visto questo splendido documento di vite. Chapeau all’autore e ai protagonisti!
    Storie di vite…, proprio così, é l’esempio più brillante e vero di come il percorso di due persone che hanno un obiettivo comune dura da 37 anni e ha la forza e il fascino di qualcosa di nuovo e originale anno dopo anno. (praticamente eternamente giovane, forse l’elisir di lunga vita è da cercare in storie come queste…)
    É un documento che certifica che anche in periodi come questo che stiamo vivendo, che assomiglia a quello di 40 anni fa, avere delle idee e nutrirsi di grande forza di volontà, porta alla realizzazione dei propri sogni.
    Bravo Fiore e bravo Mario!
    Con stima
    Mattia

    Rispondi
  3. Davide Cocco dice

    1 Febbraio 2012 at 13:15

    Solo una cosa: per me Mario si avvicina di più a Obelix. Anche per la corporatura 🙂
    Sani.davide

    Rispondi
  4. Lizzy dice

    12 Febbraio 2012 at 15:39

    Nooo… è Asterix con qualcosa di Panoramix! 🙂 Quello che fa la pozione magica, come il Merlino di Mario (appunto).
    Anyway, un mito. Anzi due, con Fiorentino. Bel post, complimenti.
    Lizzy

    Rispondi
  5. graziano dice

    21 Febbraio 2012 at 15:57

    ho dato un occhiata con calma al video , mi è piaciuto molto , ho ripassato tutto quello che mi hai raccontato l’altra settimana . direi che manca solo l’illusione di avere li il bicchiere pieno da bere .
    complimenti ,
    a presto Graziano e Riccardo

    Rispondi
  6. gp dice

    9 Ottobre 2014 at 04:41

    complimenti Mauro e complimenti a Mario e Sandri-che non conosco-!!!aggiungerei che Mario è anche una persona gentilissima e sempre piena di consigli.GRANDE MARIO!!!ciao e ci vediamo a Piacenza.GP

    Rispondi
  7. Marco Zito dice

    30 Maggio 2015 at 14:24

    Sono tornato fresco fresco da un viaggio in Trentino e Alto Adige con altri miei colleghi dell’Universita’ di Pisa. Siamo studenti del CdL in Viticoltura ed Enologia e volevamo conoscere la realta’ trentina. Abbiamo avuto la fortuna di poter incontrare il Signor Pojer e visitare la sua azienda, concludendo con una fantastica degustazione.

    Sinceramente siamo rimasti tutti estremamente colpiti dal personaggio e dal suo modo di approcciarsi al vino: intrigante, creativo e deciso.

    Rispondi

Trackbacks

  1. Giuseppe Fanti — Winestories ha detto:
    28 Gennaio 2012 alle 18:26

    […] sempre Mario Pojer che mi guida alla scoperta della viticoltura trentina, e quando decide che devo conoscere Alessandro […]

    Rispondi
  2. Trentino Wine Blog » Winestories.it: Pojer e Sandri ha detto:
    7 Febbraio 2012 alle 17:16

    […] Winestories.it: Pojer e Sandri 0 1 minuto fa Scritto da Cosimo Piovasco di Rondò BB in Senza categoria faedo mauro fermariello poier e sandri winestories Seconda puntata della rubrica Winestories.it, vi proponiamo oggi il reportage su Pojer e Sandri vignaioli in Faedo (TN), pubblicato da Mauro Fermariello sul sito winestories.it.Consigliato! […]

    Rispondi
  3. Giuseppe Fanti — Winestories ha detto:
    1 Marzo 2012 alle 11:08

    […] Pojer is once again my guide in the discovery of Trentino winegrowing, and when he decides that I should […]

    Rispondi
  4. Mario Pojer ricorda — Winestories ha detto:
    13 Marzo 2012 alle 21:46

    […]  i più fedeli di voi ormai sanno, in Trentino, la mia guida spirituale è Mario Pojer . Mi telefona al mattino presto per darmi consigli,  abbiamo passato anche San Valentino assieme, […]

    Rispondi
  5. Colli Mozzati — Winestories ha detto:
    22 Marzo 2012 alle 05:09

    […] Avete una vecchia bottiglia con tappo ormai andato? Odiate le briciole di sughero sulla lingua? Niente paura, ci pensa SuperMario! […]

    Rispondi
  6. Cutting necks — Winestories ha detto:
    27 Aprile 2012 alle 16:50

    […] you got an old bottle with a rotten cork? Do you hate cork crumbs on your tongue? Don’t panic, SuperMario’s […]

    Rispondi
  7. Drosophila suzuki — Winestories ha detto:
    31 Maggio 2012 alle 16:19

    […] mia vasta rete di informatori trentini (Mario Pojer), mi ha permesso di arrivare a Luisa Mattedi, ricercatrice della Fondazione Edmund Mach. Luisa […]

    Rispondi
  8. Vigna Cicogna — Winestories ha detto:
    4 Settembre 2013 alle 15:12

    […] sentivo più ispirato. La vigna consiste in venticinque piante di Solaris, regalo dell’amico Mario Pojer.  E vi dirò che è stato molto piacevole, la vigna ispira, e tutti gli abitanti del paese si […]

    Rispondi
  9. Stefano Mancinelli — Winestories ha detto:
    17 Febbraio 2014 alle 18:36

    […] Il locale è piccolo e affollato. Alla cassa c’’è Fabio, il padre di Stefano. Poi, a sistemare bottiglie sugli scaffali, lo stesso Stefano, il figlio Luca, con maglia dell’Inter, e Valentina, che da una mano in negozio. Stefano ha il fisico di chi non si risparmia, né sul lavoro né a tavola, e un bel carattere fumantino. Non ricordo perché, ma nei primi due minuti di conversazione, tiro fuori l’argomento dei vini naturali. Errore. Stefano non ci crede tanto (eufemismo), e conosce molte parole per sottolineare il concetto. Mi salvo con la mossa del cavallo, scartando di lato. Indico delle macchine da distillazione, nella sala accanto, dicendo: “Ce le ha uguali il mio amico Pojer”. […]

    Rispondi

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About Me

Mi chiamo Mauro Fermariello, e sono nato a Napoli nel 1958. Laureato in Scienze Agrarie, ho presto abbandonato il lavoro in campagna per seguire la mia passione per la fotografia.

Mi sono trasferito così a Milano nel 1990, cominciando a collaborare con diverse testate, interessandomi di reportage, ed approfondendo il mio interesse per gli argomenti scientifici.

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