La prima volta che ho visto Francesco Orini ho pensato che fosse antipatico. Non che mi avesse fatto nulla; eravamo a una degustazione a Cupramontana, e credo che neanche m’abbia notato, ma c’era qualcosa che non mi tornava. Forse l’abbigliamento tutto nero, cappello compreso sempre in testa. Forse l’aria sicura di sé, o forse solo l’essere troppo più giovane di me. Ma conoscevo invece le sue foto, di vigne e
Pietre Colorate
[ Continua a leggere ]