video di Mauro Fermariello montaggio di Mauro Di Schiavi
Sono nella piazza di Castelvenere. E’ la controra, sole a picco, ombre nette, cani che dormono sulla strada, silenzio. Sembra la Frontiera di Sergio Leone.
Ho vissuto in queste zone trent’ anni fa, e mi pare tutto immutato. E’ una bella campagna, dolce, terra buona e vocata per il vino.
Peccato che trent’anni fa non abbia incontrato Nicola Venditti, me ne sarei risparmiati altrettanti di cattive bevute. Sì, perché Nicola ha un animo da pedagogo, tanto da creare in azienda l’Isola di cultura del vino, con tanto di vigneto didattico, che ospita venti vitigni autoctoni, e un antico torchio del ‘500 (è davvero amareggiato che non lo si possa fotografare , in quanto imballato per lavori.).
Nicola ha, sin dalla postura e lo sguardo, un’aria sicura di sé; ti guarda socchiudendo gli occhi, come a soppesare il tuo valore, tra sfida ed ironia.
Ma poi l’istinto del pedagogo prevale, capisce che di vino ne so come di numismatica, mi porta nel campo scuola e comincia a raccontare.
La famiglia Venditti è lì dal 1595, e la struttura della masseria nasce dai resti di un convento benedettino. Quattrocento anni di storia sulle spalle potrebbero schiacciare chiunque, facendo sì che tutto vada avanti seguendo le consuetudini.
E’ qui che Nicola ci mette del suo, forte delle proprie idee e della fiducia in se stesso.
Erano gli anni ’80, e sembrava che l’unico obbiettivo degli agricoltori fosse produrre quanta più uva possibile, da conferire poi alle cantine sociali. Ai prezzi bassi si cercava rimedio con la quantità. Vitigni internazionali e tanta chimica. Era un suicidio lento, ma pareva una via obbligata.
Nicola capisce che non è la strada giusta, dà una svolta alla produzione, punta sugli autoctoni, passa al biologico, e presto arrivano i primi riconoscimenti; già dell’88 la segnalazione del Gambero Rosso.
Da allora, tanto lavoro, e ottimi vini. Nicola è enologo, e sa cosa chiedere alle sue uve. Grande pulizia in vigneto, ed altrettanta in cantina. Niente legno, solo acciaio.
Scelte precise, prese a volte in solitudine, che denotano l’intelligenza e la sensibilità di Nicola. Provate un Sannio Bianco Bacalat (falanghina, uva cerreto, greco di Castelvenere) o un Sannio Barbera Barbetta, e ritroverete tutto il carattere di chi li ha prodotti. Ed apprezzate le etichette, opera di Lorenza,pittrice e moglie di Nicola.
Per saperne di più: www.venditti.it
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Mr Mark Chidi
Managing Director
Ets Ezera Global Sarl
45 Rue De Bonaberi Douala
Tel: +23794446433
Rep.Cameroon
Skype: markchidi
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