Salvatore Gaeta, dentista a Napoli, cercava solo un piccolo rudere con un po’ di terra per passare i fine settimana, e mai avrebbe immaginato di ritrovarsi nei panni di produttore di vino. Ma, dopo aver trovato una bella casa di campagna sulle colline di Castelvetere sul Calore, in Irpinia, ha cominciato ad interessarsi al vino, e alle vigne che aveva tutt’intorno. Così, grazie anche alla spinta del fratello Bruno, appassionato sommelier, ha impiantato quasi per gioco le prime vigne di aglianico nel 2009.
I due fratelli hanno così creato l’azienda De’Gaeta, producendo le prime quattromila bottiglie nel 2013, da uve allevate in regime biologico. Oggi le bottiglie sono trentamila, limite che Salvatore non vuole superare, perché “siamo un’azienda artigianale, che lavora in biologico, e vogliamo puntare tutto sulla qualità. La selezione comincia già dai germogli, per ottenere i migliori grappoli che ci diano poi un ottimo taurasi. Produciamo anche del fiano, nelle vigne di Manocalzati “.
In piedi sul terrazzo di casa Salvatore guarda le vigne sottostanti, con sguardo soddisfatto. E quando dice, con aria lieve “sarebbe bello avere un po’ di animali, qui intorno”, capisco che sta già pensando ad un nuovo progetto.
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