video: Mauro Fermariello montaggio: Mauro Di Schiavi
Peter mi precede nei filari del vigneto Iugum, comune di Magré , caracollando come un marinaio sul ponte di una nave. E vascelli sembrano questi piccoli appezzamenti battuti dal vento, la Bassa Atesina come un grande mare.
Qui le uve di merlot e cabernet sauvignon danno lo Iugum , a circa 300 metri d’altitudine. Salendo a Penon (600 m), sopra Cortaccia, troviamo tre ettari di sauvignon blanc, che danno il Voglar , il vino che Peter ha sempre sognato di produrre.
Ci spostiamo di vigneto in vigneto con Peter alla guida in un moto curvilineo uniforme, mentre al telefono, in italiano e tedesco, elargisce indicazioni e consigli a collaboratori ed amici.
Perché Peter di vino ne sa parecchio; di famiglia contadina, ha lavorato a lungo come distributore (Fine Wines) e consulente, fino all’avvio dell’ azienda nell’87, e prima vinificazione nel ’90.
In tutto, l’azienda dispone di 4,6 ha, e produce circa 40.000 bottiglie.
Ad un certo punto, parlando degli alti costi di un’agricoltura non meccanizzata, Peter mi dice: ” Il mio compito è quello di fare un vino talmente buono da poter giustificare il prezzo che chiedo ai miei clienti.”
E’ una frase che mi affascina, in poche parole c’è tutto Peter Dipoli: la sua ambizione e la sua onestà, il senso artigiano del lavoro ed il rispetto contadino per il denaro. E dove vignaiolo e cliente sono stretti da un patto di reciproca fiducia.
di più: www.peterdipoli.com
[…] idee chiare su come deve essere il suo Pinot nero (sull’argomento ha scritto un bel libro con Peter Dipoli). Mi piace stare ad ascoltarla, il suo entusiasmo è coinvolgente, ma il suo argomentare è lucido e […]