Cammino nelle vigne con Thomas Niedermayr, conduttore dell’azienda Hof Gandberg a San Michele Appiano, in cerca di un buon angolo per scattare qualche fotografia. Tutto intorno un chiocciare di galline che girano libere, mentre tra i filari incontro alloggi per api selvatiche e mangiatoie per uccellini. Sembra di essere in un prototipo di ‘azienda biologica ideale, tutto è pensato per la biodiversità; così l’aveva ideata nel ’93 Rudy Niedermayr, e così la porta avanti il figlio Thomas dal 2013. “Abbiamo una quarantina di galline – mi dice Thomas soddisfatto – e poi galli, anatre, conigli…abbiamo tutto il ciclo naturale, è importante avere varietà e non monosistemi. Pratichiamo un’agricoltura intensiva ma diversificata, con cerali e orto tra i filari di vite. Così il suolo si arricchisce, rimane vitale, e dà frutti particolari. E vini grandiosi, soprattutto per la longevità”.
In tutto gli ettari coltivati sono cinque, tra proprietà ed affitto, lavorati con l’aiuto dei genitori, della moglie Marlene e di Christine, collaboratrice fissa. Le vigne vanno dai 300 ai 700 metri d’altitudine, d’estate si raggiungono i 35 gradi, ma di notte scende l’aria fredda dal bosco, e questo garantisce la freschezza ai vini.
I vini sono prevalentemente bianchi, da vitigni PIWI (geneticamente resistenti alle malattie fungine); i principali sono solaris, bronner e souvignier gris, ma Thomas dedica una parte della vigna agli incroci, per cercare nuove soluzioni. Ha le idee chiare in proposito: “Dobbiamo capire la natura, dobbiamo interpretarla, senza essere troppo tradizionalisti, e per noi le piante resistenti sono il futuro”.
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