Cantine Madonna delle Grazie nasce nel 2003. Ma l’azienda agricola di Giuseppe Latorraca, e dei figli che oggi lo affiancano, ha una storia antica, che parte dai bisnonni degli attuali conduttori. Otto ettari e mezzo di aglianico del Vulture nell’agro di Venosa, suddivisi in quattro vigneti molto differenti, sia dal punto di vista pedoclimatico che da quello di età dei vigneti. Siamo nel Vulture, quindi parliamo di terreni tufacei di origine vulcanica.
A raccontarmi tutto è Paolo Latorraca, con cui spendo una bella giornata a camminare nelle vigne. Paolo ha un’aria svagata che può trarre in inganno; in realtà è molto determinato, ed ha perfettamente chiaro quello che vuole comunicare. È solo preoccupato del fatto che sia l’unico familiare ad essere intervistato, non vuole primeggiare tra i fratelli, al punto che mi chiede di tornare per sentire anche Michele, agronomo. L’altro fratello, Gianfranco, vive in Canada e fa l’architeto, ed è lui che disegna le etichette).
Raggiungiamo il padre Giuseppe in vigna, sta raccogliendo l’uva con un collaboratore, mentre da una radiolina esce musica del Maghreb. Insisto inutilmente per un’intervista, è chiaramente a disagio con le mie attrezzature, e Paolo riesce a strappargli un mezzo sorriso per la foto solo scuotendolo con forza.
Torniamo in cantina, dove ci aspetta la madre per farmi provare qualcosa, e poi con Paolo scendiamo giù a terminare l’intervista. Mi parla della ricerca di ottenere un Aglianico che, pur restando nel solco della tradizione, riesca a raggiungere un’eleganza ed una bevibilità maggiori rispetto al passato.
C’è la consapevolezza che è sempre più difficile bere vini come quelli dei nostri nonni, e che la proposta va mirata su freschezza e digeribilità. Basta vini “ciccioni”, dice, dobbiamo puntare alla piacevolezza. Dagli assaggi fatti, direi che ci siamo.
Solo Peppino e famiglia potevano fare vini di eccellenza….Vito Altieri che ha visto uscire il mosto di ” jatt” dal “qunz” in largo Masaniello… abbocato