Arrivo a Rio di Pusteria con una bella luce pomeridiana. All’ultima curva prima del paese mi si presenta uno scenario grandioso. Boschi, montagne innevate, il solito campanile ben temperato e proprio nel mezzo il castello di Freienthurn. C’è un clima alpino, siamo ai limiti della viticultura, “siamo l’azienda vinicola più a nord d’Italia”, mi dirà poi con aria compiaciuta Wilhelm Gasser, il proprietario di Santerhof, la cantina cui sono diretto. Trovo un parcheggio di fortuna e rifaccio a piedi trecento metri con zaino e cavalletto per non perdermi la foto.
Riprendo il viaggio, ma il mio navigatore è perplesso. Chiedo allora indicazioni al benzinaio, che mi manda avanti di poco, subito dopo il ponte a destra c’è una strada sterrata, che segue la sponda del lago. Tutt’intorno solo boschi, una gioia per gli occhi.
Al mio arrivo a Santerhof Willi Gasser è impegnato con una coppia di turisti tedeschi. Ne approfitto per guardarmi intorno e fare qualche scatto.
A un certo punto vedo la coppia di turisti andare via con tre cartoni di vino, la degustazione dev’essere stata di loro gradimento. Wilhelm mi raggiunge, e ce ne andiamo a fare due passi in vigna, per sfruttare l’ultimo sole. Willi ha modi semplici, diretti, e un bel sorriso gentile.
Santerhof è un’azienda piccola, che Willi cura con la moglie Helga e l’aiuto di un assistente, tutta in regime biologico. Non solo uva, ma anche alberi da frutto, soprattutto meleti, coltivati in tante varietà diverse. Ora i rami sono spogli, mi piacerebbe tornare durante la fioritura e poi per la raccolta, vederli carichi di frutti colorati, sarei pure stufo di fotografare solo grappoli d’uva!
Ai vigneti sono destinati due ettari, equamente suddivisi tra vitigni a bacca bianca e rossa. Willi ha scelto di puntare su varietà PIWI ( acronimo di pilzwiderstandfähig, che in tedesco sta per varietà resistenti ai funghi).
I vitigni a bacca rossa sono principalmente cabernet cortis, bronner e regent, mentre i bianchi sono solaris, muscaris e johanniter. I vini rossi prodotti da Santerhof sono Rubus e Robustus, i bianchi sono Muscaris e Granitus, più un vino dolce, il Soleil.
Torniamo in cantina, dove intanto ci hanno raggiunto Eros Teboni, sommelier ed amico, ed Helga la moglie di Willy. La sala da degustazione è poco più che una stanza, Willi ed Helga preparano un piccolo banco di assaggio mentre io sistemo il set per l’intervista-video.
Davanti alla telecamera Willi si irrigidisce, non da il meglio di sé, di certo preferirebbe farla in tedesco. Quindi, se volete conoscerlo veramente, dovrete farvi una gita fin quassù, nei vigneti più a nord d’Italia. Proverete i suoi ottimi vini e, perché no, i suoi fantastici succhi di mela.
Mele che mi sono rimaste ben impresse nella memoria perché, mentre caricavo la macchina, Helga me ne ha portato una busta piena; una trentina di mele tutte di varietà e colori diversi. Ci ho messo due settimane a finirle tutte!
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