Neanche il tempo d’arrivare che Wolfgang Tratter, l’enologo della Cantina San Paolo, ci carica in auto insieme a un paio di ceste cariche di bottiglie e bicchieri. È impaziente di farci assaggiare il vino di punta della cantina, il Pinot bianco Sanctissimus, e ha deciso che la cosa migliore è farlo proprio nella vigna in cui viene prodotto. È su una collina appena fuori dal paese, a 400 metri d’altitudine.
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Dal macerato al Mithas
C’è chi organizza degustazioni, chi pranzi o cene, chi più austeri seminari. Ma se a invitarti a un evento è Marinella Camerani, di Corte Sant’Alda, non sai mai bene cosa aspettarti. Ci sarà di sicuro da mangiare, e ancor più da bere. Ci saranno dibattiti, ma anche passeggiate nelle vigne, e gli ospiti saranno molto eterogenei; si andrà da giornalisti di settore, blogger e ristoratori fino alle amiche d’infanzia di
Pacher Hof
Fu Josef Huber, nel 1849, a cambiare la storia del maso Pacher. Una storia lunga, i primi documenti della famiglia Pacher risalgono al 1142, precedenti anche alla fondazione della vicina abbazia di Novacella. Josef sposò Maria Pacher, e oltre a cambiare il cognome della famiglia diede una svolta alle attività in campagna. Era un viticultore, di quelli curiosi, un pioniere nella Valle Isarco. Impiantò le vigne e per tutta la
Erbhof Unterganzner
L’Erbhof Unterganzner poggia sulla roccia porfirica della riva sinistra del fiume Isarco. Al primo mattino le acque luccicano come argento vivo, portando a valle un soffio d’aria fredda. Erbhof significa “maso avito”,titolo che spetta alle aziende con più di duecento anni di storia. E l’Erbhof Unterganzner fu acquistato dalla famiglia Mayr nel 1629, e da allora tramata di padre in figlio. Oggi a condurla è Josephus Mayr, ma in cantina