La Tenuta Waldgries è alla base della salita che porta al Renon. Ha come sfondo lo scenario del Catinaccio e di fronte la conca di Bolzano, che nel calore di un pomeriggio luglio vibra come un miraggio. Christian Plattner, proprietario della tenuta, mi aspetta nel fresco della cantina, pochi saluti e attacca subito a raccontare: «I primi documenti che testimoniano la produzione di vino in questa tenuta risalgono al 1242. Alla
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Cantina Bolzano
Le vecchie cantine sociali avevano il loro fascino, ma erano in qualche modo tutte un po’ simili tra loro. Quelle moderne no, sono firmate da grandi studi e non passano certo inosservate. Non fa eccezione la Cantina Bolzano, un grande cubo in maglie d’acciaio, attraversato da linee che disegnano una foglia di vite. L’appuntamento è con Stephan Filippi, enologo, che mi accoglie in bottaia. «La Cantina Bolzano è nata dalla
Roner
«Cambiare restando fedeli a sé stessi. Innoviamo in continuazione, studiamo le nuove tecnologie per estrarre tutti gli aromi dalla nostra frutta. Ma allo stesso tempo rispettiamo le nostre radici, e l’ambiente che ci ospita, ricordando sempre la grande fortuna di lavorare dove gli altri fanno le ferie». A parlare è Karin Roner, rappresentante della terza generazione della famiglia che produce distillati a Termeno dal 1946. «Utilizziamo la frutta delle nostre
Degust
Difficile descrivere Hansi Baumgartner; brillante e pacato al tempo stesso, riesce ad essere premuroso ed ospitale, sempre svolgendo con attenzione il suo lavoro. Il suo locale, Degust, è a Varna. Tutto molto elegante e funzionale, con un tocco di originalità che rallegra la vista. Lì Hansi lavora con la moglie Edith e la figlia Marlies, mentre a dieci minuti c’è il bunker che ospita i formaggi in affinamento. Una torre