Ho capito molto degli Charrère al primo appuntamento. Per loro ero solo un fotografo sconosciuto che voleva fare un servizio per un blog non ancora nato. Non esattamente entusiasmante. Sono arrivati al completo, Costantino Charrère, la moglie Imelda, e le figlie Elena ed Eleonora. Sorridenti, eleganti e disponibili a perdere un paio d’ore per me. Questa è classe!
Mi mostrano la cantina, la sala degustazione, e comincio ad essere intimidito. E’ tutto molto raffinato, elegante, ed io vorrei essere Veronelli e dire qualcosa d’intelligente.
Per fortuna sono anche simpatici, e mi sento subito a mio agio. Decidiamo di fare gli scatti all’aperto, e mi portano alla vigna La Tour. Per chi ama il vino, è un sogno: una collinetta, tutta vitata, con una torre in cima. Si potrebbe vivere in mezzo ai grappoli, con vista sul Monte Bianco.
Siamo ad Aymavilles, appena fuori Aosta. Costantino Charrère, erede di una delle più antiche aziende valdostane, ha avuto il merito di credere nella vocazione vinicola del suo territorio, ed ora è considerato il maestro dei vignaioli in Valle. E non solo in Valle, se è stato eletto presidente dei Vignaioli Indipendenti, carica che richiede carisma ed equilibrio.
Ha un’aria pacata, ma a guardarlo negli occhi si scorge la passione, un fuoco acceso. Lui si definisce un tradizionalista aperto al confronto.E’ di quelli attenti ai particolari, ma che pensano in grande; riconosce la necessità di aprirsi ai nuovi mercati, e nel contempo sente l’esigenza di sperimentare metodi naturali. Fondamentale, in questi cambiamenti, l’apporto delle donne della famiglia, tutte coinvolte in azienda.
Vengono prodotte 220.000 bottiglie, su una superficie di 19 ettari.
Da provare assolutamente il Valle d’Aosta Chardonnay Cuvée Bois ed il Valle d’Aosta Fumin,
ma sono tutti vini particolari, mai banali, che interpretano perfettamente il territorio (con le bottiglie de Les Cretes sto facendo dei figuroni alle cene con gli amici).
P.S. Ho fatto visita agli Charrère al Vinitaly, e mi hanno accolto come il figliol prodigo. Se tenete presente quanto sono stressati i produttori durante quelle giornate, capirete come sono gentili i signori de Les Cretes .
Per saperne di più: http://www.lescretes.it/
[…] i servizi su Didier Gerbelle e Les Cretes (su cui torneremo presto per le […]