Una bella giornata in campagna, con Sabrina Tedeschi. Dapprima a Mezzane, nella tenuta di Maternigo. Poi nei vigneti di San Giorgio, per visitare il vigneto de La Fabriseria, e infine in azienda, a Pedemonte. Lì ho avuto modo di conoscere anche Antonietta e Riccardo, i fratelli con cui conduce l’azienda di famiglia, e infine Renzo, il papà, di cui Sabrina mi aveva parlato a lungo nei nostri giri. Perché è
Archivi per Febbraio 2014
Villa Bucci
Ostra Vetere, località Pongelli. Ci si arriva superando colline coltivate a grano e girasole, lungo strade deserte come solo nelle pubblicità di automobili. Ampelio Bucci mi sta aspettando, ma prima di iniziare facciamo un salto al bar per un caffè – la sua cortesia non prevede un approccio al lavoro troppo rude – e una breve visita in azienda. La sede è costituita da diversi edifici, strutture semplici, da vecchia
Tenuta Cocci Grifoni
«Il mondo dell’enologia è vivere gli angoli della cantina, sentire il rumore del vino, ascoltare le fermentazioni, assistere i travasi, agganciare i morsetti, preparare i piedi di fermentazione…tutte piccole cose che fanno un insieme, e questo insieme è l’anima di quel vino. Il vino non è una cosa sterile, un vino deve emozionare; devi partire dall’uva, e trasferire quest’anima nella materia finale. Di un vino bisogna prendersi cura, custodirlo, rispettarne
Lorenzo Begali
L’azienda Begali è in località Cengia, a San Pietro in Cariano. È giusto a metà strada tra le aziende di Monte Dall’Ora e Villa Bellini, potete visitarle tutte in un solo giro. Ed è stata proprio Cecilia Trucchi, di Villa Bellini, a indirizzarmi da Lorenzo Begali. “Non puoi non conoscerlo, è un pezzo di storia della Valpolicella. Se hai poco spazio nel libro, piuttosto metti lui”. Mi lascio convincere dall’entusiasmo
Monte Santoccio
«La mia idea di vino è fare un vino che si possa bere. Odio la definizione “vino da meditazione”. Per me il vino è un qualcosa da abbinare al pasto, che esalti le sensazioni del cibo. Deve essere un prodotto conviviale, com’è sempre stato nella nostra storia, qualcosa che aggiunga piacere alla festa. Oggi vanno molto i vini morbidi, “piacioni”, io amo invece quelli “verticali”, freschi, con belle acidità e
Beppe Rinaldi
Non è facile avere a che fare con Beppe Rinaldi; può decidere che gli vai a genio, e fermarsi con te a lungo, così come anche gentilmente liquidarti con una battuta. Se ti chiamano “Citrico”, ci sarà bene un motivo. Avevo invano provato a intervistarlo per due anni di seguito, alla manifestazione di Vini Veri, a Cerea. Non c’ero riuscito, protetto com’era da un fitto capannello di amici con cui
Stefano Mancinelli
Arrivo in paese, e mi basta chiedere che subito vengo indirizzato alla cantina di Stefano Mancinelli. Un cortile, e un ingresso che è anche rivendita ed esposizione dei prodotti. Il locale è piccolo e affollato. Alla cassa c’’è Fabio, il padre di Stefano. Poi, a sistemare bottiglie sugli scaffali, lo stesso Stefano, il figlio Luca, con maglia dell’Inter, e Valentina, che da una mano in negozio. Stefano ha il fisico