Anton Longo Liebenstein è un giovane assai compìto, dal sorriso timido. Ma ha idee chiare e un carattere forte, che lo hanno portato, nel 2015, ad occuparsi in prima persona nell’azienda di famiglia e riprendere a vinificare le uve della tenuta, anziché consegnarle alla cantina sociale, come avveniva oramai da un secolo. L’attività infatti venne interrotta con il passaggio dell’Alto Adige dall’Austria all’Italia, quando il bisnonno di Anton, allora sindaco
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Cantina Colterenzio
Neanche il tempo di presentarsi che Alex Ferrigato, direttore vendite della Cantina Colterenzio, mi carica in macchina e mi porta in campagna, a camminare nei vigneti. « Se vuoi capire come lavoriamo, devi dare uno sguardo al paesaggio». Io guardo e ammiro vigneti ben curati, colline dolci e panorami di vette innovate. «Colterenzio è un piccolo borgo del comune di Appiano, la cantina fu fondata nel 1960 da 28 viticoltori,
Tenuta Mazzolino
Arrivo in anticipo alla Tenuta Mazzolino, a Corvino San Quirico, nel cuore dell’Oltrepò Pavese. C’è solo la signora Cinzia, che mi prepara un indispensabile caffè. Ho tempo di guardarmi intorno, è tutto molto ben tenuto, elegante ma senza orpelli. Sto riprendendo dei ciliegi in fiore quando arriva Francesca Seralvo, che dirige la tenuta, e subito dopo Stefano Malchiodi, managing director. Andiamo subito in campagna, c’è il sole e stare in
Burocrazia? No grazie! 3
Con questo terzo video chiudiamo l’indagine su gli umori dei produttori FIVI riguardo gli ostacoli burocratici al loro lavoro. Con la speranza che per il Vinitaly 2020 a qualcosa si sia posto rimedio. Grazie alla FIVI, ovvio.
Elena Walch
L’azienda della famiglia Walch è a Termeno, in un antico convento acquistato dai gesuiti nel 1869. Una cantina storica, siamo ormai alla quinta generazione, ma è con l’arrivo di Elena, che sposa Werner Walch, che riesce a imporsi sui mercati internazionali. Elena, fresca di studi in architettura e un carattere deciso, prende le redini dell’azienda e mette subito in chiaro le cose: le dà il suo nome. «Volevo legare il
Toscani, brandy e cioccolato
Sì, è un lavoro, ma ogni tanto si gode molto. Come in quell’ora del Vinitaly 2019 dove le Manifatture del Sigaro Toscano hanno invitato tre produttori di brandy (Mario Pojer, Bruno Pilzer e Guido Fini-Zarri) e un’azienda di cioccolato per abbinare i loro prodotti ad un Antico Toscano. La mia preferenza va agli Extravecchi, meno morbidi degli Antichi, ma a caval donato…
Dei miei vini estremi
Se un libro ti scotta tra le mani, e in ogni pagina trovi uno spunto interessante, vuol dire che quel libro ha svolto bene il suo compito. E se quel libro parla di vini, e mentre lo leggi ti vien sete e hai voglia di salire in macchina e andare a trovare i produttori di cui parla, ancora meglio. Confesso che l’ho acquistato per un fioretto (leggere almeno tre libri
Burocrazia? No grazie! 2
Ancora qualche opinione dei vignaioli FIVI su cosa intralcia il loro lavoro.
Manincor
Sui pendii assolati che degradano verso il lago di Caldaro, impossibile non notare la residenza della tenuta Manincor. Elegante, ma con un’aria ospitale, sarà perché circondata da languide viti e non da speroni di roccia aguzzi. Manincor ha una storia antica, la produzione di uve risale al 1608. Dal 1987 la tenuta è nelle mani di Michael Goëss-Enzenberg. Nato in Carinzia, un diploma in falegnameria e studi enologici a Geisenheim,
Burocrazia? No grazie! – 1
Il quesito ai vignaioli FIVI, al Vinitaly 2019, era semplice, “cos’è che ostacola maggiormente il vostro lavoro?” La risposta è nel video odierno, e nei due che seguiranno nei prossimi giorni. Ma forse la sapete già!