Il Centro di Sperimentazione di Laimburg sembra un piccolo campus universitario; all’ingresso filari di meli e viti; poi, a ridosso della rocca, diverse palazzine da cui esce un via-vai di ricercatori e giovani studenti. Mi accompagna il responsabile della cantina, Günther Pertoll; si muove veloce, parla con voce tonante, è un concentrato d’energia ed entusiasmo. Si diverte a stupire l’ospite con un passaggio segreto abilmente dissimulato, mi mostra con aria
Peter Zemmer
Arrivo da Peter Zemmer di primo pomeriggio. C’è una bella luce che batte sull’edificio principale dell’azienda, che per la forma mi ricorda un piroscafo. Scendiamo subito in barricaia per l’intervista. »Sono tre generazioni che la mia famiglia si dedica alla coltivazione di uve tipiche, qui a Cortina d’Adige, sulla Strada del Vino. Il nostro terroir si presta alla produzione di vini bianchi, e storici per noi sono i vitigni a
Tenuta J. Hofstätter
«La mia azienda è stata fondata da Joseph Hofstätter, lo zio della mia nonna materna, nel 1907. Lui era il fabbro del paese, ma intanto produceva vino per l’osteria della moglie. Quando capì che la produzione ed il commercio dei vini erano più redditizi, non esitò a cambiare lavoro. La seconda generazione aziendale è rappresentata da Konrad Oberhofer, mio nonno Corrado, che sposò la nipote di Joseph Hofstätter. Il terzo
Tenuta Ignaz Niedrist
«Parla lentamente, dopo tante ore di trattore l’udito non è proprio al massimo». È un Ignaz Niedrist stanco e accaldato che mi riceve in azienda, ma sempre con quel tono cortese e ironico che lo contraddistingue. Per prima cosa mi fa notare il grembiale, blu a righini bianchi, «è quello tradizionale dei cantinieri della zona. Siamo qui a Cornaiano da cinque generazioni, ma nel 1920 mia nonna, rimasta vedova, smise
Waldgries
La Tenuta Waldgries è alla base della salita che porta al Renon. Ha come sfondo lo scenario del Catinaccio e di fronte la conca di Bolzano, che nel calore di un pomeriggio luglio vibra come un miraggio. Christian Plattner, proprietario della tenuta, mi aspetta nel fresco della cantina, pochi saluti e attacca subito a raccontare: «I primi documenti che testimoniano la produzione di vino in questa tenuta risalgono al 1242. Alla
Roner
«Cambiare restando fedeli a sé stessi. Innoviamo in continuazione, studiamo le nuove tecnologie per estrarre tutti gli aromi dalla nostra frutta. Ma allo stesso tempo rispettiamo le nostre radici, e l’ambiente che ci ospita, ricordando sempre la grande fortuna di lavorare dove gli altri fanno le ferie». A parlare è Karin Roner, rappresentante della terza generazione della famiglia che produce distillati a Termeno dal 1946. «Utilizziamo la frutta delle nostre
MeranOff
Per chi non è dell’ambiente, l’idea di andare, dopo una giornata di degustazioni al Merano Wine Festival, a riposarsi ad un evento con una decina di vignaioli, sembrerà alquanto stramba. Ma chi è del giro capirà. Perché i produttori presenti erano tutti un po’ speciali, e così i loro vini naturali. E perché molti di loro sono vecchi amici, e reincontrarli è sempre un piacere. E così ho accettato l’invito
Merano Wine Festival 2019
Merano Festival 2019. Ecco il video, a tempo di record. Più o meno, ci siete tutti.
Franz Gojer – Glögglhof
Arrivo all’appuntamento alle due del pomeriggio. Il muro bianco dove campeggia la scritta Glögglhof mi rimanda lampi di luce accecante. Il termometro del furgone dà 42 gradi. A portarmi all’ombra e al fresco di una cantina ci pensa Florian Gojer, giovane enologo e figlio di Franz, titolare dell’azienda. Che poi Florian non è così giovane come sembra, visto che ha già messo su famiglia. Lui ci ride su, «sono sempre
Castel Juval – Unterortl
Si sale per tornanti stretti, pensando “ma sarò sulla strada giusta? Possibile ci siano vigne in posti tanto impervi?” Poi un piccolo slargo, ed ecco l’ingresso della tenuta Castel Juval – Unterortl. Il cortile è occupato da un enorme autotreno, di quelli che girano l’Italia per gli imbottigliamenti. Martin Aurich va su e giù col muletto caricando bancali, e pare divertirsi parecchio; la moglie Gisela un po’ meno, indaffarata com’è